Scrittore ungherese. Dopo un periodo di attività dedicato alla poesia,
nel quale diede due volumi di liriche, s'interessò alla vita del popolo
ritraendola in magistrali racconti e drammi di tendenza veristica. Trattò
anche, e con fortuna, il romanzo, nel quale s'impose con
L'uomo
invisibile,
Gli schiavi di Dio e
Le stelle di Eger (Agard,
Puszta 1863 - Eger 1922).