Scrittore e giornalista colombiano. Trasferitosi nel 1940 a Bogotá, frequentò una scuola
di Gesuiti e, in seguito, si iscrisse alla facoltà di Giurisprudenza. Interrotti gli studi
di Legge per dedicarsi alla carriera giornalistica, nel 1946 cominciò a pubblicare racconti
sul giornale "El espectator", compresi alcuni frammenti del futuro romanzo
Racconto di un naufrago (1970). Trasferitosi a Cartagena (1948-54), collaborò
con diversi giornali e riviste americani ed europei e, al suo ritorno a Bogotá, diede
alle stampe il racconto
Foglie morte (1955). Nel 1955 lasciò la Colombia per
sottrarsi alla dittatura che si era instaurata nel Paese e trascorse alcuni mesi a Roma,
dove si iscrisse al corso sperimentale di regia e cinematografia, per poi raggiungere
Parigi. Quando nel 1959 Fidel Castro assunse il potere a Cuba,
G.M. entrò a far
parte della redazione dell'agenzia di informazioni cubana "Prensa latina". Nel 1961
lasciò il giornalismo per andare a vivere prima in Messico e poi in Spagna, dedicandosi
a tempo pieno alla carriera di scrittore, coronata dal premio Nobel per la letteratura
assegnatogli nel 1982. Tra le sue opere più significative ricordiamo:
Nessuno scrive al
colonnello (1961);
I funerali della Mamá Grande (1962), in cui cominciò
a delinearsi il fantastico mondo di Macondo;
Cent'anni di solitudine (1967), che
consacrò Márquez come uno dei più grandi scrittori del Novecento;
L'incredibile e
triste storia della candida Eréndira e della sua nonna snaturata (1972);
L'autunno
del patriarca (1975);
Cronaca di una morte annunciata (1982);
L'amore ai
tempi del colera (1985);
Il generale nel suo labirinto (1989);
Dell'amore
e di altri demoni (1994);
Notizia di un sequestro (1996);
Gente di Bogotá
1954-55 (1999); l'autobiografia
Vivere per raccontarla (2002);
Memoria
delle mie puttane tristi (2004).
G.M. dimostrò nei suoi romanzi
una straordinaria capacità di trasportare
il lettore fuori dal reale, in un mondo dallo spirito semplice che rasenta la fiaba infantile,
e nel contempo di mantenerlo legato alla complessità spirituale tragica e talvolta
sensuale e umoristica della realtà, non solo colombiana. Tale attitudine narrativa ne fece uno
dei massimi esponenti del cosiddetto realismo magico latinoamericano (n. Aracataca,
Colombia 1928).