Scrittore norvegese. Figlio di un contadino suicidatosi per motivi religiosi, fu
indotto, per contrasto col padre, ad abbracciare l'Ateismo ed il Radicalismo. Fu
insegnante e giornalista; fondatore, nel 1877, del giornale "Fedraheimen".
Durante la sua vita passò dalla denuncia sociale e dal naturalismo,
all'introspezione psicologica e, in ultimo, alla ricerca della fede. Tra le
opere:
Un libero pensatore (1878),
Studenti campagnoli (1883),
Uomini (1886),
Presso la madre (1889),
Uomini stanchi
(1891),
Il padre smarrito (1899),
Il figlio ritornato (1908);
un'opera teatrale,
Gli intransigenti (1888) (Time, Jaeren 1851 - Asker,
Oslo 1924).