Attore svizzero. Nato da padre svizzero e madre italiana,
G., dopo
aver studiato alla scuola per attori di Zurigo, fece
la sua prima apparizione cinematografica, poco brillante, nel 1960 nel film di
Karl Suter
Der Herr mit der schwarzen Melone. Decisamente più
felice fu l'esordio in ambito teatrale, avvenuto nel 1961 con
la Jungen Theater Gottingen. A 23 anni, a Brema, conobbe Peter Zadeke e Peter Stein,
appassionati come lui di teatro, e insieme a loro, nei giorni della contestazione
studentesca, si mise a girare la Svizzera per recitare in sedi
improvvisate e solamente per un pubblico popolare.
Nel 1970 fondò a Berlino,
insieme a Stein, la compagnia teatrale Schaubühne, mentre nel 1973
fu premiato come attore dell'anno per la sua interpretazione
nel dramma di Thomas Bernhard
Der Ignorant
und der Wahnsinnige (L'ignorante e il folle). Negli anni Ottanta salì ancora sul palcoscenico
per recitare nell'
Amleto di Shakespeare, nel
Parco di Botho Strass
e nel
Prometeo incatenato di Eschilo. La sua carriera
cinematografica, d'altra parte, riacquistò respiro nel 1976
con
La marchesa von... (1976) di Eric
Rohmer. Da allora recitò in numerose pellicole importanti, fra cui:
L'amico
americano (1977),
Il cielo sopra Berlino (1987) e
Così lontano
così vicino! (1993) di Wim Wenders;
I ragazzi venuti dal Brasile (1978)
di F.J. Schaffner;
La domenica specialmente (1991) di Giuseppe Bertolucci;
Pane e tulipani (2000) di Silvio Soldini, che
gli valse il David di Donatello come miglior attore protagonista;
La forza del passato (2002) di Piergiorgio Gay,
tratto dall'omonimo romanzo di Sandro Veronesi;
Luther - Ribelle, genio, liberatore
(2004) di Eric Till;
The manchurian candidate (2004) di Jonathan Demme;
La caduta - Gli ultimi giorni di Hitler di
Oliver Hirschbiegel (2005), in cui si calò
magistralmente nel personaggio del dittatore nazista (n. Zurigo 1941).