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Gamelan.

(dall'indonesiano gamèl: martello). Orchestra indonesiana, prevalentemente composta da strumenti a percussione. La funzione principale del g. è quella di accompagnare tutte le forme di spettacolo ma soprattutto le danze; raramente si hanno concerti "puri" di g. ed essi sono una espressione recente delle possibilità di questo tipo di orchestra. La formazione di un complesso del genere varia da zona a zona dell'Indonesia e, in certi casi, essa prende un nome particolare; nella parte centrale dell'isola di Giava, per esempio, spicca l'orchestra g.-Sekati le cui esecuzioni sono imperniate su tre soli toni slendro, uno dei due modi fondamentali della musicalità indonesiana è caratterizzato da una ripartizione pentafonica in un certo qual modo "temperata" (tendente cioè a dividere l'ottava in cinque parti uguali); l'altro modo fontamentale è il pelog di tipo eptatonico, ovvero volto verso una suddivisione dell'ottava in sette parti quasi uguali. Al g.-Sekati è concesso di suonare esclusivamente durante la settimana in cui vengono commemorate la nascita e la morte di Maometto. I complessi g. hanno parte assai importante nel wayan-kulit, il famoso "teatro delle ombre di cuoio" che, oltre ad essere spettacolo adatto per la gente del popolo e per le persone colte, rappresenta qualcosa di mistico qual è o quale può essere il tramite che consente all'Invisibile di diventare visibile. È dunque una sorta di spettacolo che occupa una via di mezzo fra magia e religione. È il burattinaio del wayan-kulit che provvede a dare gli "attacchi" all'orchestra g. affinché s'inserisca al momento giusto nell'azione scenica. Lo stesso tipo di complesso accompagna anche gli spettacoli di burattini tridimensionali, largamente diffusi in tutta l'area indonesiana; e non manca mai neppure nelle rappresentazioni alle quali prendono parte attori veri, in carne ed ossa. Tra gli strumenti che compongono un g.-aklung non mancano mai due coppie di gendèr, che sono dei metallofoni a piastra con lamelle accordati in modo che note uguali differiscano tra loro di tre ottavi di tono; ciò attribuisce ai suoni effetti "luminosi" nei registri acuti ed "effetti vigorosi", quasi da campana, in quelli bassi. Altro strumento tipico del g. è il Selokkat, altro tipo di metallofono a campane; viene però usato solo nell'isola di Giava. Non sempre appare il rebab, il liuto a tre corde di origine indiana. Altro strumento, non sempre presente, è il suling, una sorta di flauto diritto. Sempre del g. fanno parte - in numero diverso a seconda della regione - i gong e i tamburi; i primi sono talvolta riuniti in modo da formare una specie di carillon. Notevole il ketuk, tipo di gong orizzontale dal suono molto acuto che suona una nota ogni due battute; altri gong sono quelli medi come il kenong e il kempul che si fanno alternativamente sentire ogni quattro battute. Nell'orchestra possono anche esserci salteri e xilofoni di vario tipo usati per eseguire delle fioriture attorno al tema di base. Nell'isola di Bali viene eseguita spesso la danza cantata che gli indigeni chiamano ketjak, usata per rappresentare con la mimica e con la musica del g. episodi vari narrati nel Ramayana e che una voce solista (lo storico) declama alternandosi al coro. Anche a Bali il g. presenta formazioni strumentali assai diverse perché ogni rappresentazione scenica ed ogni cerimonia sociale richiedono un particolare tipo di orchestra in grado di esprimere i sentimenti dei protagonisti e dei partecipanti. Ancora più vari sono i tipi di g. di Sumatra nei quali appaiono largamente flauti di bambù e cetre ricavate dello stesso materiale. Tipici sono anche i tamburi da g. usati nell'isola di Nias, a una o a due pelli tese su fusti piccoli o molto grandi. Presso i Bataki-Toga il g. comprende anche una serie di tamburi a suono determinato e accordabili su ogni grado della scala. Altri caratteristici strumenti appaiono nei g. delle Piccole Isole della Sonda, che comprendono dei cordofoni molto simili alla viola; nell'isola di Flores dove risaltano dei rudimentali liuti ad arco e dei caratteristici flauti bassi; a Timor l'orchestra impiega il sassando, una cetra di bambù con 36 corde di rame. Nel Borneo è molto in voga il kledi, formato da sei o sette canne di bambù legate insieme e fissate sopra una zucca vuota che funge da risuonatore.
Suonatore di strumenti tipici indonesiani