Con questo termine generico si indicano tutti i trattamenti di finitura di
superfici metalliche o no che hanno come effetto la formazione su tali superfici
di uno strato di metallo o composto inorganico (ossido, cromato, fosfato, ecc.).
Originariamente nella galvanica erano compresi solo quei processi che facevano
uso della corrente elettrica, e che quindi sfruttavano fenomeni elettrochimici;
oggi vi si comprendono anche processi che producono rivestimenti che rientrano
nel tipo detto ma senza l'ausilio di corrente elettrica. I processi di
deposizione di metalli per via chimica (o
electroless) - pur essendo nati
nell'immediato dopoguerra - hanno ora un'importanza basilare in certi campi. La
g. consta di due grandi capitoli: la
galvanostegia e la
galvanoplastica, che hanno molto in comune ma si prefiggono scopi
essenzialmente diversi. La
galvanostegia si occupa di ottenere
rivestimenti metallici su pezzi preformati o che devono subire poi un numero
limitato di operazioni. Lo strato di rivestimento è adottato per
impartire al pezzo in causa particolari proprietà fisiche (durezza,
conducibilità elettrica, resistenza alla corrosione ed all'abrasione,
lucentezza, basso coefficiente di attrito, ecc.) od estetiche (lucentezza,
colore gradevole, aspetto di metallo nobile, ecc.). La
galvanoplastica si
occupa invece principalmente della formazione di oggetti per mezzo di fenomeni
elettrochimici; uno dei suoi campi più vasti è la metallizzazione
di sostanze non metalliche e non conduttrici (quali le materie plastiche). Un
altro suo campo è la preparazione di matrici per la formatura di oggetti;
questa tecnica viene anche detta
elettroformatura. La
g. comprende
anche altre operazioni ausiliarie, quali la ossidazione anodica dei metalli, la
cromatazione, la fosfatazione, la metallocromia. ecc.