Scienziato italiano. Professore di Anatomia e Chirurgia, nel 1780 iniziò
i suoi esperimenti sull'elettricità nelle rane. Sulla base di queste
esperienze, il
G. formulò la sua dottrina sulla natura elettrica
del fluido nervoso, dottrina con cui ha inizio la moderna elettrofisiologia.
Appese alcune rane al balcone, allo scoppio di un uragano il gancio metallico
che attraversava il midollo spinale di una rana, toccando il ferro del balcone,
venne a costituire un circuito chiuso. Malgrado l'assenza di elettricità
nell'ambiente, l'animale fu preso da brusche convulsioni, producentisi ad ogni
nuovo contatto.
G. credette così di avere riscontrato l'esistenza
di elettricità animale; presto, però, un suo allievo, Volta,
riuscì a provare che la contrazione delle rane era prodotta non dalle
rane stesse ma dal contatto dei due metalli diversi. Ma l'esperimento di
G. rivestì ugualmente enorme importanza, in quanto
determinò il carattere elettrico di certi fenomeni biologici. Suoi
scritti principali:
Le forze elettriche nel moto muscolare (1791);
Dell'uso e dell'attività dell'arco conduttore nella contrazione dei
muscoli (1794). Nel 1937, fu pubblicato il diario delle sue esperienze sulle
torpedini,
Il taccuino (Bologna 1737-1798).