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Galsworthy, John.

Romanziere e drammaturgo inglese. Esordì con una raccolta di novelle, From the four winds (Dai quattro venti, 1897), pubblicata con lo pseudonimo John Sinjohn, di cui si servì per i primi romanzi: Jocelyn (1898), Villa Rubein (1900). Ottenne la fama nel 1907 con la sua prima opera drammatica, The silver box (La scatola d'argento, 1906) e pubblicò il romanzo The man of property (Il possidente, 1906), primo del ciclo The Forsyte saga (La saga dei Forsyte, 1906-1929) al quale seguirono The Indian summer of a Forsyte (Estate di San Martino di un Forsyte, 1918), In chancery (Alla sbarra, 1919), Awakening (Risveglio, 1920), To let (Affittasi, 1921). In questa epopea, G. si è fatto storico dell'evoluzione psicologica dell'alta borghesia inglese dall'epoca vittoriana in poi. Scrittore sempre sorvegliato, svolse una moderata polemica contro le ingiustizie sociali anche negli altri suoi romanzi: The country house (La casa di campagna, 1907) e The dark flower (Il fiore oscuro, 1913) e nelle opere teatrali, quali Strife (Lotta, 1909), Justice (Giustizia, 1910) e Loyalties (Lealtà, 1922). Nel 1932 ebbe il premio Nobel per la letteratura (Coombe 1867 - Londra 1933).