Regista cinematografico italiano. Ha esordito nella regia nel 1913 con
Il
bacio di Cirano e da allora ha diretto numerosissimi film di vario genere,
da
Scipione l'Africano (1937), tipico esempio di retorica fascista non
privo di qualche fascino, alle trasposizioni di opere liriche (
Rigoletto,
1947;
La signora delle camelie, tratto da
La traviata, 1948), il
fortunatissimo
Don Camillo e l'onorevole Peppone (1955). Artigiano di
buona levatura, che ha sempre prestato particolare attenzione all'aspetto
tecnico-formale delle sue pellicole,
G. ha svolto un ruolo d'innegabile
importanza nella storia del cinema italiano, di cui è considerato il
decano (Taggia, Imperia 1886 - Roma 1973).