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Galleggiabilità.

Proprietà dei corpi che si mantengono a galla sopra un liquido; si dice particolarmente parlando di navi che non affondano anche se temporaneamente sommerse dalle onde. ║ Riserva di g. di una nave: è detta la differenza fra il dislocamento (peso del volume dell'acqua spostata dalla parte immersa della nave) corrispondente al galleggiamento normale e lo spostamento di acqua che si avrebbe qualora la nave fosse completamente sommersa. La g., a parità di condizioni, è tanto maggiore quanto maggiore è la riserva di spinta (la forza verticale diretta dal basso verso l'alto è uguale al peso del liquido spostato che si esercita sui corpi immersi nei liquidi); la g. è anche inversamente proporzionale al peso dell'acqua che può temporaneamente sommergerla se il mare è agitato. È anche inversamente proporzionale al volume dell'acqua che penetra all'interno dello scafo in caso di una falla o di altra via d'acqua. Per ovviare all'inconveniente del peso dell'acqua (o del suo volume) che può invadere le zone esposte della nave (temporanea sommersione) si rimedia adottando un "bordo libero" piuttosto alto. Ma numerosi altri espedienti vengono usati per rendere maggiore la g. nei casi d'invasione da parte dell'acqua marina sulle parti esposte. Per ridurre i pericoli provocati da un'eventuale falla - che diminuisce la g. della nave - si ricorre alla compartimentazione dello scafo, con porte e passaggi stagni adatti; inoltre si deve ricorrere a tutti i mezzi atti a ricacciare in mare l'acqua imbarcata sia attraverso le falle sia attraverso le aperture a scafo, i boccaporti, ecc. Compete quindi all'equipaggio il mantenimento in piena efficienza di tutti quegli organi che possono garantire il massimo grado di g.