Patriota corso. Fu uno dei principali sostenitori del movimento nazionalista
corso contro il dominio di Genova, e partecipò attivamente
all'insurrezione scoppiata nel 1735, come uno dei capi della rivolta. Con la
proclamazione del Regno di Corsica nel 1736, sotto la reggenza di Teodoro di
Newhoff,
G. divenne segretario di Stato e fu investito del titolo di
conte, e in seguito fu nominato presidente del Consiglio di reggenza. In
concomitanza con la guerra di Successione austriaca, combatté quale
alleato degli Anglo-Sardi, contro i Francesi e i Genovesi, che tentavano di
riconquistare il controllo dell'isola. Quando, infine, i Genovesi riuscirono a
riottenere, almeno nominalmente, il potere sull'isola con la convenzione di San
Fiorentino, nel 1752,
G. continuò la lotta e l'anno successivo,
proclamato generale della Consulta di Tuani, controllò buona parte
dell'isola. Proprio allora fu assassinato a seguito di intrighi e vendette
locali, su istigazione del governatore genovese Grimaldi (Corte
1710-1753).