Musicista italiano. Nipote di Andrea, fu dal 1575 al 1579 alla cappella musicale
della corte di Monaco di Baviera, allora sotto la direzione di Orlando di Lasso,
poi successore di Claudio Merulo nel 1586 al primo organo della basilica di San
Marco a Venezia, dove rimase sino alla morte. Allievo di Andrea Gabrieli, egli
è assai legato alla personalità dello zio, ma non soltanto per
tali ragioni, quanto per una profonda affinità spirituale. Il crescente
numero delle parti musicali (che nella distribuzione policorale giunse sino a
22) è da
G. usato per realizzare strutture di monumentale
grandiosità. Di decisiva importanza risulta l'unione degli strumenti alle
voci, già iniziata da Andrea, non in funzione d'accompagnamento o di
raddoppio, ma come elemento d'indispensabile integrazione nella concezione
complessiva. L'arte di
G. riassume e dispiega nel tempo stesso i
caratteri dello stile veneziano, che con lui acquista una risonanza europea. Per
questo riguardo l'opera più rappresentativa sono le
Symphoniae
sacrae che esercitano profonda influenza sullo sviluppo della musica europea
del Seicento; come Andrea aveva avuto per discepoli lo Hassler e lo Sweelinck,
così
G. ebbe per allievo uno dei più grandi musicisti
dell'intero XVII sec.: Enrico Schütz (Venezia 1557-1612).