Pseudonimo di
Giorgio Gaberscik.
Cantautore, attore e uomo di spettacolo italiano. Iniziò la sua carriera
di cantautore alla fine
degli anni Cinquanta, esibendosi tra l'altro nel gruppo rock'n roll dei Rocky
Mountains; in seguito recitò in coppia con Maria Monti nello spettacolo teatrale
Il
Giorgio e la Maria. Negli anni Sessanta scrisse canzoni ispirate al mondo
popolare milanese, dalla vena delicata e nostalgica oppure decisamente
umoristica. In televisione partecipò a numerosi spettacoli, come
Canzoniere
minimo (1963),
Milano cantata (1964) e
Le nostre serate
(1965). Nel 1969 presentò la canzone
Come è bella la città,
una tra le prime in cui traspare la sua attenzione all'attualità
sociale e politica. A partire dagli anni Settanta si dedicò prevalentemente al
teatro, avvalendosi della collaborazione di Sandro Luporini, con il quale firmò tutti
i suoi spettacoli. Nel 1970 allestì al Piccolo Teatro di Milano
Il Signor
G. (che resterà il suo soprannome), spettacolo dall'atmosfera
vagamente surreale, misto di canzoni e monologhi dal gusto amaro e ironico.
Seguirono gli spettacoli
Dialogo fra un impiegato e un non so (1972),
Far finta di essere sani (1973),
Anche per oggi non si vola
(1974),
Libertà obbligatoria (1976),
Polli d'allevamento
(1978),
Io, se fossi Dio (1980) ispirato ai tragici avvenimenti del
rapimento Moro. Nel 1981 ripropose i suoi spettacoli teatrali più
importanti nella trasmissione televisiva
Retrospettiva. Dopo gli
spettacoli di prosa
Il caso di Alessandro e Maria (1982) con Mariangela
Melato, sul rapporto uomo-donna,
Parlami d'amore Mariù (1986),
fatto di brevi atti unici in forma di monologo, e
Il grigio (1988),
G. tornò alla più congeniale forma del teatro musicale con
Il
Teatro Canzone (1991),
Il Dio bambino, sull'incapacità
dell'uomo di uscire dall'infanzia e di evolversi,
E pensare che c'era il
pensiero (1994), sull'assenza di senso collettivo e sull'isolamento umano,
Un'idiozia conquistata a fatica (1997-99) e
Gaber 1999/2000 (1999-2000).
Nel 2001
G. tornò in sala di registrazione per incidere l'album dal significativo
titolo
La mia generazione ha perso; nello stesso anno accettò di partecipare
a una puntata dello show televisivo condotto da Adriano Celentano
125 milioni di
caz...te, deliziando il pubblico con una serie di esibizioni al fianco degli amici
Dario Fo, Enzo Iannacci e Antonio Albanese. Dopo quest'ultima apparizione pubblica,
da tempo gravemente malato, si ritirò nella sua casa di Montemagno, in Toscana. La sua scomparsa,
all'inizio del 2003, destò profonda emozione sia nel mondo dello spettacolo che in
ambito politico. Poche settimane dopo, postumo, uscì il suo
ultimo lavoro discografico, ancora una volta amaramente esplicito,
Io non mi sento
italiano (2003), da molti considerato il suo testamento politico e artistico.
Nel 2004 vennero pubblicati nel volume
Questi assurdi spostamenti del cuore
alcuni suoi monologhi scritti con l'amico Sandro Luporini (Milano 1939 - Montemagno
Camaiore, Lucca 2003).