GRAMSCI, ANTONIO
(Ales 1891 - Roma 1937). Politico italiano.
Studente di lettere a Torino, si iscrisse nel 1913 al Partito socialista di cui
divenne segretario cittadino nel 1917. In quegli anni cominciò però la sua
originale elaborazione politica che si andò precisando sul periodico
"Ordine nuovo",
fondato nel 1919 insieme a P. Togliatti, U. Terracini e A. Tasca con
l'intenzione di farsi portavoce dell'esperienza torinese dei
consigli di
fabbrica, da porre al centro di una concezione rivoluzionaria che partisse
da esperienze concrete del movimento operaio, al tempo stesso strumenti di
educazione della classe e germi del nuovo potere proletario. In quest'ottica
sostenne la necessità di creare un partito rivoluzionario, omogeneo, fortemente
disciplinato sull'esempio bolscevico; il 21 gennaio 1921 partecipò alla
fondazione del Partito comunista d'Italia, entrando nel comitato centrale. Nel
1924 divenne membro dell'esecutivo dell'Internazionale comunista e segretario
generale del Pcd'I. Nel gennaio 1926, al terzo congresso del Pcd'I, le sue
Tesi di Lione
prevalsero sulla corrente settaria di A. Bordiga. L'8 novembre 1926 fu arrestato
nonostante l'immunità parlamentare (era deputato dal 1924). Durante gli anni
della prigionia (che durò fino all'agosto 1935), riempì trentadue quaderni di
appunti di analisi marxista sulla storia, la cultura e la politica italiane,
conosciuti come Quaderni dal carcere.