PRESENTAZIONE
Limitato a Ovest, verso l'Europa, da una linea di demarcazione del tutto convenzionale
che, partendo dal Mar di Kara, segue i crinali degli Urali, la riva sinistra
dell'Emba-Ural fino al Caspio, le rive orientali di quest'ultimo, le pendici del Caucaso,
le coste meridionali del Mar Nero, lo stretto dei Dardanelli e le coste orientali del Mar
Egeo, il continente asiatico si estende verso oriente fino all'Oceano Pacifico. Entro tali
limiti l'Asia si estende per oltre 144° di longitudine, da Capo Baba, nell'Anatolia, a
Capo Dezneva, sullo Stretto di Bering, e si allunga per oltre 75° di latitudine, dal Capo
Celjuskin al Capo Buru nella penisola di Malacca. La penisola d'Anatolia, la penisola
d'Arabia, il Deccan e la Penisola Indocinese si aprono a ventaglio rispettivamente dal
Mediterraneo orientale al Mar Cinese, accogliendo entro le loro enormi rientranze golfi
ampi e vasti mari: il Mediterraneo orientale, il Mar Arabico, il Golfo del Bengala, il
Golfo del Siam. Una fitta festonatura di isole fronteggia per oltre 15.000 km le coste
asiatiche, che si estendono da Capo Lopakta al Capo Comorin, estrema punta del Deccan:
l'Arcipelago Nipponico, le isole Ryu Kyu, Taiwan, le Filippine, Hainan, l'Arcipelago
Indonesiano, le Andamane e le Nicobare, Sri Lanka, le Maldive, le Laccadive, formano una
pressoché ininterrotta cintura di isole e arcipelaghi che orlano l'Asia sia nell'Oceano
Pacifico che in quello Indiano. Anche lungo le gelide coste asiatiche, che si incurvano
intorno alla calotta polare artica, si estendono, nel Mar Glaciale Artico, numerose isole.
La Severnaja Zemlja, tra il Mare di Barents e quello di Kara, la Terra del Nord e
l'Arcipelago della Nuova Siberia, rappresentano le più importanti. Nel complesso, però,
l'Asia è caratterizzata da una forte continentalità: nonostante le sue penisole e isole
occupino complessivamente una superficie di ben 10,7 milioni di kmq, nessun'altra parte
della Terra presenta località tanto distanti dal mare come quelle situate nel centro
dell'Asia, talune delle quali distano fino a 3.000 km dalla costa. Il nucleo continentale
asiatico presenta la forma di un quadrilatero, la cui superficie risulta situata
interamente nell'emisfero boreale; tuttavia, considerata nel suo insieme, cioè con i suoi
sistemi peninsulari e insulari, l'Asia arriva a protendersi per ben 11° nell'emisfero
meridionale. Complessivamente l'Asia si estende per 44.586.806 kmq (comprendendo in tale
cifra la superficie del Mar Caspio e del lago d'Aral). Il gigantesco agglomerato è
disposto su una lunghezza massima di 8.500 km (dallo Stretto di Bab-el-Mandeb a Capo
Dezneva della Siberia) e su una larghezza massima di 10.000 km (da Capo Celjuskin al Capo
Buru) e ciò attenendosi soltanto alla massa continentale: è pertanto la più vasta
superficie della Terra.
IL RILIEVO
A grandi linee, le terre asiatiche si possono raggruppare in cinque grandi zone: la
pianura artica e subartica (Siberia); gli altipiani centrali e del Sud-Est (Mongolia, Cina
interna); le pianure, le isole e le penisole dell'Est (Cina, Manciuria, Corea, Giappone);
le penisole e le isole del Sud (India, Birmania, Indocina, Indonesia, Filippine, Sri
Lanka) e infine gli altipiani e le penisole dell'Ovest (Afghanistan, Iran, Arabia,
Anatolia). Se è vero che l'immensità dell'Oceano Pacifico divide l'Asia dal continente
americano, non si deve dimenticare che i due continenti quasi si toccano nei pressi del
Circolo Polare Artico, poiché lo Stretto di Bering, che si apre tra la penisola asiatica
dei Ciukci e quella americana di Seward, è piuttosto angusto: caratteristica che ebbe una
influenza determinante nel popolamento dell'America da parte di genti asiatiche, come
d'altra parte, la facile e vasta frontiera esistente tra l'Asia e l'Europa consentì alla
tribù guerriere dell'Asia di invadere a più riprese e in diverse epoche i territori
europei. Si può calcolare che una metà delle terre dell'Asia sia occupata dalle
alteterre, e un terzo da bassopiani. Le alteterre del Tibet, la cui altezza si aggira sui
4.000 m, gli altipiani del Turkestan cinese e della Mongolia, serrati tra le catene del
Tien-Shan (vetta massima il Bjeluka, di 4.540 m), dei Monti Sajan (vetta massima il
Munkhu-Sardik, di 3.491 m), dei Monti Jablonovi, del Grande Cingan e del Kunlun (vetta
massima il K2, di 8.611 m), il Massiccio Himalayano (vetta massima l'Everest di 8.848 m),
il massiccio del Karakorum, il massiccio del Pamir (vetta massima il Kungur, di 7.719 m),
rappresentano il nucleo centrale del sistema montuoso asiatico. Da tale nucleo dipartono i
diversi sistemi montuosi che si irradiano verso l'Ovest, il Sud e il Nord e che sono
rappresentati rispettivamente dalla catena dello Hindukush e dal susseguirsi degli
altipiani iranico, armeno e anatolico, dal sistema transhimalayano e dalle catene dei
Monti Stanovoj, Kolyma, Cerski, e dell'Anadyr, che si protendono sino a toccare il Circolo
Polare Artico, formando, nel contempo, il ciglio montuoso della costa orientale del
continente e al quale si riallacciano i sistemi montuosi della penisola di Corea. I
principali bassipiani si estendono a Nord e Nord-Ovest del continente, dal Mar Glaciale
Artico al Turkestan orientale: a Sud-Ovest, nella zona sirio-mesopotamica; a Sud tra i
bacini dell'Indo, del Gange, del Brahmaputra e tra l'Himalaya e il tavolato del Deccan; a
Sud-Est, tra il Mekong e il Mun, ove costituiscono la pianura siamese; a Est, ove
costituiscono la pianura cino-mancese. Tipica la zona di transizione afro-asiatica
dell'Arabia. Rilievi brevi e spezzettati presentano le isole meridionali del continente
(Sumatra, Giava, Borneo, Celebes, Filippine, Molucche) e la penisola di Malacca. La vetta
dell'Everest venne raggiunta per la prima volta il 29 maggio 1953 dal neozelandese Edmund
Hillary e dalla guida nepalese Tensing Norkay; il K2 fu conquistato il 31 luglio 1954 da
Lino Lacedelli e Achille Compagnoni e il Gasherbrum IV venne scalato il 6 agosto 1958 da
Walter Bonatti e Carlo Mauri.
Cartina dell'Asia
La catena himalayana nella parte più settentrionale del Baltistàn (India)
I MONTI
PRINCIPALI
|
Monte
|
Posizione
|
Altezza (m)
|
Everest
|
Cina-Nepal
|
8.848
|
K2 (Godwin Austen)
|
Pakistan-Cina
|
8.611
|
Kanchenjunga
|
India-Nepal
|
8.586
|
Lhotse
|
Nepal-Cina
|
8.516
|
Makalu
|
Cina-Nepal
|
8.481
|
Dhaulagiri
|
Nepal
|
8.172
|
Nanga Parbat
|
Pakistan
|
8.126
|
Annapurna
|
Nepal
|
8.091
|
Gosainthan
|
Cina
|
8.047
|
Broad Peak
|
Pakistan-Cina
|
8.046
|
Nuptse
|
Nepal
|
7.879
|
Rakaposchi
|
Pakistan
|
7.788
|
Nanda Devi
|
India
|
7.817
|
Namjagbarwa
|
India
|
7.756
|
Kamet
|
India-Cina
|
7.756
|
Gongga Shan
|
Cina
|
7.556
|
Minya Konka
|
Cina
|
7.590
|
Picco del Comunismo
|
Tagikistan
|
7.495
|
Picco Garmo
|
Tagikistan
|
7.495
|
Picco Pobedy
|
Kirghizistan-Cina
|
7.439
|
Picco Lenin
|
Kirghiz-Tagikis.
|
7.134
|
Demavand
|
Iran
|
5.671
|
Elbrus
|
Russia
|
5.642
|
Ararat
|
Turchia
|
5.165
|
Kljucevskaja Sopka
|
Kazakistan
|
4.750
|
Beluha
|
Kazakistan-Russia
|
4.506
|
L'IDROGRAFIA
La disposizione delle lunghissime catene e la serie degli altipiani che si estendono da
Ovest a Est nel mezzo dell'Asia, trattenendo i venti umidi provenienti dagli oceani,
spiegano la grande estensione di bacini chiusi senza deflusso al mare. Si può dire che i
bacini interni formino una delle caratteristiche maggiori della idrografia asiatica. Il
più vasto dei bacini chiusi del mondo è quello del Mar Caspio, che riceve il più
importante tributo fluviale dall'Europa (Volga), mentre dall'Asia acquista quello del
Kura, proveniente dall'Armenia. Ma la regione che conta i maggiori fiumi appartenenti a
bacini interni è quella del Turkestan, che ha per centro di diffusione delle acque il
Pamir e il Tien-Shan. Nel Turkestan occidentale, il Syrdarja, l'Amudarja, il Glanidarja e,
nel Turkestan orientale il Tarim e l'Ili, sono i corsi d'acqua principali. L'Ili è
tributario di un altro grande bacino: quello del lago Balhas. Bacini minori sono quelli
del Mar Morto, in Palestina, e del suo relativo tributario, il Giordano; dell'Helmand,
nell'Afghanistan, con tributari i fiumi Helmand e Shelag. Scarsi i grandi laghi oltre ai
bacini già citati. Aggiungeremo qui il lago Bajkal nella Repubblica dei Buriati (Russia);
il lago Issyk nella catena del Tien-Shan; il lago Urmiya e il lago di Van al confine tra
l'altopiano iranico e quello anatolico; i laghi Tungting Hu e Poyang Hu nella Cina
centrale. Ai grandi specchi d'acqua interni e ai bacini chiusi è legata la storia più
suggestiva e famosa d'Asia perché essi favorirono la formazione e il potenziamento di
quei nuclei pastorali le cui migrazioni guerriere riempiono tanta parte della storia.
Altrettanto grande, quanto quella dei bacini e dei laghi dell'Asia centrale, è
l'importanza delle oasi arabiche, e ancor più lo fu in passato, in quanto permise lo
sviluppo culturale e la successiva espansione guerriera e religiosa delle tribù di
beduini. L'area siberiana è solcata da tre grandi fiumi: l'Ob, lo Jnisej e il Lena, i
quali, per la disposizione a ventaglio dei loro affluenti, quasi tutti navigabili, formano
un'importantissima rete di comunicazioni. Il versante dell'Oceano Pacifico annovera
parecchi fiumi importanti: l'Amur, che scorre sul confine manciurio-siberiano; il Pei-ho
che passa vicino a Pechino; lo Huang-ho e lo Yang-tze-Kiang, che rendono fertile la vasta
pianura cinese; il Mekong e il Menam, che irrigano la grande pianura indocinese e siamese.
I fiumi cinesi, quelli indocinesi e quelli del versante dell'Oceano Indiano (Brahmaputra,
Gange, Indo) hanno la loro comune origine dai contrafforti tibetani. Al versante del
Mediterraneo orientale affluiscono invece fiumi che, pur essendo divenuti famosi nella
storia (l'Oronte, il Meandro, l'Ermo ecc.), non presentano né imponenza di portata, né
particolare importanza economica. Nel complesso i grandi fiumi e le loro ampie vallate
hanno avuto per l'Asia funzione analoga a quella dei grandi bacini interni: sono stati,
cioè, fonti di civiltà. Culla di civiltà è stato anche il bacino dei fiumi Tigri ed
Eufrate (Mesopotamia) che sfociano nel Golfo Persico.
I FIUMI
PRINCIPALI
|
Fiume
|
Lunghezza
(km)
|
Bacino
(kmq)
|
Chang Jiang (Fiume azzurro)
|
5.800
|
1.826.715
|
Ob-Irtys (1)
|
5.410
|
2.975.000
|
Huang He (Fiume Giallo)
|
4.845
|
771.000
|
Mekong
|
4.500
|
810.000
|
Amur
|
4.416
|
1.855.000
|
Lena
|
4.400
|
2.490.000
|
Jenisei
|
4.092
|
2.580.000
|
Ob-Katun
|
4.070
|
-
|
Indo
|
3.180
|
1.165.500
|
Syrdarja
|
2.991
|
219.000
|
Brahmaputra (2)
|
2.900
|
1.125.000
|
Eufrate
|
2.760
|
765.000
|
Tarim
|
2.750
|
-
|
Gange
|
2.700
|
-
|
Amudarja
|
2.600
|
465.000
|
Irrawaddy
|
2.250
|
-
|
Tigri
|
1.950
|
375.000
|
(1) compreso il bacino del Katun
|
(2) compreso il bacino del Gange
|
I LAGHI
PRINCIPALI
|
Lago
|
Superficie
(kmq)
|
Caspio
|
371.000
|
Aral
|
41.000
|
Bajkal
|
31.500
|
Balhas
|
18.200
|
Issyk-kul
|
6.280
|
Urmia
|
5.800
|
Poyang
|
2.780
|
Quinghai
|
4.583
|
Tajmyr
|
4.560
|
LE COSTE
Lo sviluppo costiero dell'Asia è caratterizzato delle diversissime condizioni
morfologiche e ambientali che interessano l'intera massa asiatica. Le coste del Mar
Glaciale Artico si presentano basse, gelate e impraticabili per la maggior parte
dell'anno. Articolatissime, ma bloccate sovente dai rigori invernali, sono le coste
siberiane dell'Est e giapponesi settentrionali, mentre amene e ricche di porti si
presentano le coste nipponiche centro-meridionali e quelle coreane. Le coste del Mar
Giallo, quelle occidentali coreane e la tozza penisola dello Shantung, le coste del golfo
del Tonkino e del Siam, nonché tutta la costa cinese si presentano molto varie: a tratti
molto scogliose e alte, a tratti basse e paludose, ma nel complesso ricchissime di
articolazioni e provviste di ottimi porti, malgrado la violenza repentina di terribili
tempeste. Le coste dell'Indocina e dell'India, pur essendo basse e in più punti paludose,
rivestirono fin dall'antichità grandissima importanza economica e vantano scali tra i
più importanti del mondo. Le coste della penisola arabica, basse e sabbiose, non
ospitano, con l'eccezione di Aden, porti di rilievo. Nel Mediterraneo orientale, le cimose
costiere del Levante, di volta in volta sinuose, alte, frastagliate, dirupate, cinte di
isole, ricche di porti rappresentarono nell'antichità classica il punto di contatto delle
civiltà euro-asiatiche che qui ebbero uno dei fulcri di maggiore sviluppo. I litorali del
Mar Nero non presentano, dal lato turco, una tale dovizia di approdi, ma ciò nonostante
furono sede di fiorenti città commerciali greche e genovesi.
LA FLORA E LA FAUNA
Partendo dall'estremo settentrione e scendendo verso Sud incontriamo zone di vegetazione
diversissime tra loro. Nelle latitudini nordiche predomina la tundra, gelata durante il
lungo inverno artico (che dura otto mesi), umida e pantanosa d'estate, coperta da una
magra rivestitura di muschi e licheni. Più a Sud la foresta subentra alla tundra: si
tratta di vaste distese di pini, querce, larici, abeti, ecc. ed è meglio conosciuta con
il nome di taiga siberiana. Dall'Arabia alla Mongolia una larga fascia di steppe e deserti
si alterna alla foresta, mentre nell'Anatolia ricompare la foresta e la tipica macchia
mediterranea e nei Paesi levantini si trovano vasti oliveti, agrumeti, cedri, pini, querce
e faggi. L'Asia monsonica è dominata dalla savana, prevalente nella zona tropicale a
precipitazioni costanti, e dalla foresta equatoriale, prevalente invece nella regione
equatoriale a precipitazioni costanti (Indonesia). Occorre altresì ricordare che
dall'Asia sono a noi pervenute molte delle specie di flora utili all'uomo e alla sua
civiltà, come il riso, l'olivo, la vite e la canna da zucchero. Le grandi zone
faunistiche dell'Asia corrispondono grosso modo alla suddivisione delle grandi zone di
vegetazione. Abbiamo così una fauna tipica delle tundre, che si identifica essenzialmente
nella renna (unico animale che renda la tundra abitabile dall'uomo, che da essa trae il
nutrimento e le pelli per coprirsi), nella volpe polare, nella lepre bianca, nel lemming,
nell'orso bianco, quest'ultimo però limitato alla zona costiera, poiché trae nutrimento
dai pesci e dalle foche. La fauna della taiga è caratterizzata dalla presenza di varie
specie, quali orsi bruni, lupi, volpi, tassi, cervi, caprioli, scoiattoli, nonché animali
da pelliccia (zibellino, ermellino, martora) peraltro sempre più rari, a causa della
caccia spietata di cui sono vittime. Tra la fauna tipica della steppa e dei deserti
segnaliamo: capre d'Angora (Anatolia), leoni (Iran), tigri (Bengala, Tibet e Cina),
antilopi, gazzelle, ovini ed equini selvatici, dromedari, yak (Tibet), nonché numerose
specie di roditori. La fauna tropicale, che già nel Giappone si preannuncia con la
presenza di scimmie, annovera tigri, pantere, leopardi, ghepardi, jene, linci,
rinoceronti, sciacalli (savana); tapiri e oranghi (foresta), e numerosissimi rettili
(serpenti, coccodrilli). Un cenno a parte, infine, al più imponente rappresentante della
fauna asiatica, l'elefante, e alle numerosissime specie di avifauna: pappagalli, pavoni e
fagiani (originari della Cina e dell'Indocina). Nell'Indonesia la fauna si impoverisce man
mano che si procede verso il continente australiano; fino a Timor e Sulawesi (Celebes)
troviamo le scimmie, fino al Borneo e a Sumatra l'orango e l'elefante, fino a Giava il
rinoceronte e fino a Sumatra e Giava la tigre.
Modello tridimensionale di scarabeo asiatico
Modello tridimensionale di varano
Modello tridimensionale di lucertolone
IL CLIMA
L'Asia presenta fortissime differenze di clima data l'estensione enorme del continente,
l'imponenza del suo rilievo, la disposizione dei mari adiacenti. In Siberia, nella
Manciuria, nella Mongolia, il clima presenta caratteristiche artiche e subartiche: in
inverno la media è di -40° C, mentre in estate il termometro raggiunge i +30° C. In
Arabia, nell'Iran interno, in talune parti del Turkestan orientale, nella Zungaria e nel
deserto dei Gobi, il clima è essenzialmente arido; in Giappone è temperato; nella Cina,
nell'Indocina e nell'India centrale è subtropicale; nell'India settentrionale e nel Tibet
il clima è d'alta montagna; in India meridionale, in Malesia in Indocina e nelle
Filippine è tropicale e subtropicale (temperatura massima oltre +50° C); infine, nelle
regioni mediterranee, il clima risulta temperato sulle coste e continentale nell'interno.
Vaste zone occupano inoltre le aree monsoniche estive e invernali. Per quanto riguarda le
piogge, notiamo che, mentre la fascia costituita dai Ghati occidentali, dalla costa
occidentale dell'Indocina e dall'Arcipelago Indonesiano ha un indice di piovosità medio,
vi sono zone vastissime ove la pioggia è scarsissima, sia a causa del clima troppo arido,
sia per la particolare disposizione delle catene montuose che arrestano le correnti d'aria
umida marina, sia a causa della temperatura troppo rigida. Tali regioni sono
rispettivamente i deserti d'Arabia, dell'Iran e dell'Asia centrale e le steppe siberiane
dell'estremo Nord.
L'ECONOMIA
La base dell'economia del continente asiatico è indubbiamente l'agricoltura che, in certi
Paesi, occupa fino al 70% della popolazione. Arretrata fino a non molto tempo fa,
l'agricoltura in Asia si sta ampiamente trasformando. Le principali innovazioni in campo
agrario riguardano la motorizzazione delle macchine agricole, l'impiego delle colture a
rotazione, l'uso razionale dei concimi, l'introduzione di nuove coltivazioni. Anche i
sistemi di irrigazione dei terreni coltivabili hanno subìto importanti modifiche; i nuovi
metodi hanno reso possibile la coltivazione di terreni mai utilizzati in precedenza, come
per esempio in Israele o in Pakistan. I prodotti agricoli principali sono il riso, il tè
e la iuta - coltivati soprattutto nell'area monsonica - di cui l'Asia è la maggiore
produttrice mondiale. Notevolissime sono anche le produzioni di cotone, tabacco, canapa,
semi oleosi. Diffuse sono infine le coltivazioni di frumento, mais, orzo (praticate
soprattutto nell'area siberiana); canna da zucchero, cacao, palma da olio (Asia
equatoriale); agrumi e ortaggi (Asia mediterranea). L'Asia possiede più di un terzo delle
foreste della Terra; le foreste equatoriali e tropicali forniscono legni pregiati come il
teak e il sandalo. L'allevamento del bestiame è molto diffuso: in certe zone costituisce
l'unica fonte economica di una certa importanza. In India e Pakistan è soprattutto
sviluppato l'allevamento di bovini; nella Russia Asiatica, nell'India, in Cina, nell'Iran,
in Afghanistan, in Turchia sono importantissimi gli allevamenti di ovini. La Cina è una
delle maggiori produttrici mondiali di carne suina. Nei Paesi dell'Estremo Oriente sono
diffusissimi gli allevamenti di pollame e l'allevamento del baco da seta. Sull'altopiano
del Tibet viene allevato lo yak. Per l'Indonesia, l'Indocina e il Giappone, la pesca
costituisce una fondamentale risorsa alimentare. Dal dopoguerra ha avuto una grande spinta
lo sfruttamento delle risorse minerarie. Tuttavia è certo che la maggior parte delle
ricchezze del sottosuolo è ancora sconosciuta, specialmente in certe regioni. Giacimenti
di platino sono stati scoperti in Siberia; miniere d'oro sono attive in Siberia,
nell'India meridionale e nel Giappone; il carbone abbonda in Siberia e in Cina; il ferro
si trova in gran copia in Manciuria, in Cina, in Siberia, in India, in Giappone; attivi
giacimenti di alluminio e di cromo si trovano in Siberia, in Turchia, in India, in Cina, a
Sumatra, nelle Filippine. Piombo, zinco, stagno, antimonio non mancano in Indocina, in
Giappone, a Sumatra, in India, nel Caucaso, ecc. Numerosi sono anche i giacimenti di
nickel, manganese, tungsteno, wolframio, amianto ecc. Ma oggi, una delle maggiori
ricchezze del sottosuolo, in Asia, è rappresentata dai giacimenti petroliferi,
localizzati in Iran, nell'Arabia, nel Caucaso, in Cina, in Birmania, in Siberia, in
Giappone, nell'Indonesia. In conseguenza a ciò, sono stati costruiti importanti oleodotti
per il trasporto del grezzo fino ai porti d'imbarco. Oggi la produzione asiatica di
petrolio corrisponde a un terzo di quella mondiale. Accanto ai pozzi, poi, sono sorte
anche molte industrie per la lavorazione del petrolio che senza dubbio hanno portato
benessere. Nel campo industriale si tende particolarmente a creare impianti per la
lavorazione delle materie prime ricavate dal sottosuolo. In certi Stati sono stati
addirittura stabiliti piani quinquennali e finanziamenti per lo sviluppo dell'industria,
specie di quella siderurgica, metalmeccanica e per la costruzione d'ogni tipo di macchina,
dagli elettrodomestici alle macchine agricole. Il più avanzato, oggi, fra i paesi
industriali è certamente il Giappone che riesce a mettersi in concorrenza con i più
forti costruttori di tutto il mondo nel campo degli apparecchi elettronici, delle
automobili, delle macchine fotografiche, ecc. Anche la Cina, però, ha fatto uno sforzo
particolarmente intenso per dotare il Paese di attrezzature moderne, capaci di dare
un'industrializzazione accelerata. Importante in tutta l'Asia è oggi anche la produzione
di energia elettrica per la quale esistono impianti idroelettrici e termoelettrici
notevolissimi.
LA POPOLAZIONE
L'Asia è il continente più popolato con circa 3 miliardi e mezzo di abitanti,
distribuiti in maniera piuttosto irregolare. La densità più elevata si riscontra in
Giappone, Cina, India e Indonesia, mentre scarsamente popolate sono la Siberia, la
Mongolia, il Tibet, la Penisola Arabica e l'Asia centrale (1 ab. per kmq). La densità
media è comunque di 80 abitanti per kmq. Da un punto di vista razziale l'Asia presenta un
panorama piuttosto variegato. Tre sono i gruppi principali: il caucasico, il mongoloide, e
il negroide, diffusi ognuno in zone ben individuate del continente. Gli individui di razza
caucasica (arabi, afghani, iranici, ario-indiani, singalesi, russi, armeni ecc.) vivono,
ad esempio, nel Medio Oriente, in Siberia e nella parte settentrionale del subcontinente
indiano. I mongoloidi (cinesi, giapponesi, coreani, mongoli, birmani e annamiti) sono
stanziati nell'Estremo Oriente, mentre le popolazioni negroidi nelle Filippine e
nell'entroterra della Penisola Indocinese. Nel Sud Est asiatico diverse popolazioni sono
il risultato di incroci razziali tra negroidi e altri gruppi (malesi e gran parte della
popolazione delle Filippine e dell'Indonesia).
Tra i parecchi ceppi etnici presenti in Asia il più diffuso è quello
mongoloide. Nella foto, due generazioni a confronto in una via di Pechino
L'INSEDIAMENTO
Sebbene l'agricoltura sia ancora l'attività predominante in molte regioni dell'Asia,
circa un terzo dei suoi abitanti vive oggi in agglomerati urbani, alcuni dei quali (Tokyo,
Calcutta, Shanghai) sono tra i maggiori del mondo. Il continente asiatico conta inoltre
più di 400 città con un numero di abitanti superiore alle 100.000 unità. Nella maggior
parte di esse, ai vecchi quartieri, tipicamente orientali, si contrappongono le zone
moderne, di stampo occidentale. Gli agglomerati urbani sono spesso sovrappopolati e gran
parte degli abitanti vive in condizioni di estrema povertà, accalcata in abitazioni
malsane prive di servizi igienici. Il tipo di insediamento più diffuso è il villaggio
rurale, che assume forme caratteristiche a seconda delle aree geografiche in cui è
localizzato. Nelle vaste regioni interne, ad esempio in Mongolia, è ancora molto diffuso
il fenomeno del nomadismo, che caratterizza l'economia di intere popolazioni. La città
rurale è il centro urbano tradizionale, in cui la maggior parte degli abitanti vive dei
prodotti agricoli mentre l'artigianato e il commercio occupano appositi quartieri.
LA LINGUA
La grande varietà di lingue presenti nel continente asiatico costituisce una delle
maggiori barriere che si oppongono alle comunicazioni e agli scambi culturali tra i
popoli. Quattro sono le famiglie linguistiche principali: la indoeuropea, la
uralo-altaica, la sino-tibetana e la semito-camito-cuscitica. Le lingue indoeuropee sono
in uso nei Paesi confinanti con l'Europa e in gran parte del subcontinente indiano; le
lingue semito-camito-cuscitiche (di cui fanno parte l'arabo e l'ebraico) sono diffuse nel
Medio Oriente; le lingue sino-tibetane, nell'Estremo Oriente e nella Penisola Indocinese;
le uralo-altaiche, in Siberia e nell'Asia centrale. Altri gruppi linguistici sono il
giapponese-coreano e il dravidico, in uso tra le popolazioni indomelanidi dell'India.
LA RELIGIONE
Tutte le grandi religioni sono nate nel continente asiatico: brahamanesimo, buddhismo,
confucianesimo, taoismo, scintoismo, islamismo, ebraismo e cristianesimo. La principale
religione dell'India è il brahamanesimo (circa 530 milioni di aderenti), da cui derivò
il buddhismo (250 milioni di seguaci) che, nato 2.500 anni fa, si diffuse poi nel resto
del continente. Oggi il buddhismo è praticato per lo più nel Tibet, in Cina, Giappone,
Sri Lanka e nella Penisola Indocinese. In Estremo Oriente il credo buddhista è stato
contaminato da altre fedi, cosicché molti buddhisti seguono contemporaneamente altre
religioni come lo scintoismo, la religione nazionale del Giappone, il taoismo e il
confucianesimo, praticati in Cina sin da epoche piuttosto remote. L'islamismo venne
fondato dal profeta Maometto nella Penisola Arabica intorno al 600 d.C. Tale religione,
diffusasi dapprima in tutto il Medio Oriente, raggiunse poi l'Asia Centrale, la Cina e il
Sud-Est asiatico. L'ebraismo, sorto nel Medio Oriente, si è propagato in tutto il mondo,
ma i suoi aderenti in Asia sono praticamente concentrati nello Stato d'Israele (2
milioni). Infine il cristianesimo, la religione maggiormente professata sulla Terra, trova
in Asia un seguito modesto (circa 60 milioni di fedeli).
L'ORGANIZZAZIONE POLITICA
Per lungo tempo il continente asiatico è stato sotto il dominio delle grandi potenze
europee. Inghilterra, Portogallo, Francia, Olanda hanno colonizzato ampie regioni
dell'Asia e ne hanno sfruttato le risorse economiche grazie alla loro avanzata tecnologia
e potenza militare. Dopo la seconda guerra mondiale e la nascita delle nuove potenze,
Stati Uniti e URSS, questa tradizionale supremazia europea si è incrinata. L'indipendenza
dell'India nel 1947 e la nascita della Repubblica Popolare Cinese nel 1949 hanno dato
inizio negli anni del dopoguerra a tutta una serie di movimenti per la liberazione
nazionale. La decolonizzazione dell'Asia è stata però molto lunga e sofferta,
soprattutto a causa dei diversi blocchi di influenza sovietica o americana e
dell'importanza economica di alcune zone (petrolio nel Medioriente, materie prime e
piantagioni nel Sud-Est).
GLI
STATI DELL'ASIA
|
Stati,
territ. e dipendenze
|
Superficie
(kmq)
|
Popolazione
|
Densità
|
Capitale
|
Afghanistan
|
652.225
|
26.200.000
|
40
|
Kabul
|
Arabia Saudita
|
2.149.690
|
22.673.538
|
11
|
Riyadh
|
Armenia
|
29.743
|
3.212.000
|
108
|
Jerevan
|
Azerbaigian
|
86.600
|
8.266.000
|
95
|
Baku
|
Bahrein
|
720
|
708.000
|
983
|
Manama
|
Bangladesh
|
147.570
|
134.717.000
|
913
|
Dhaka
|
Bhutan
|
46.500
|
2.325.000
|
50
|
Thimphu
|
Brunei
|
5.765
|
357.000
|
62
|
Bandar Seri
Begawan
|
Cambogia
|
181.035
|
13.542.000
|
75
|
Phnom Penh
|
Cina
|
9.572.900
|
1.296.075.000
|
135
|
Pechino
|
Cipro
|
5.896
|
730.000
|
124
|
Nicosia
|
Corea del Nord
|
122.762
|
22.776.000
|
186
|
Pyeongyang
|
Corea del Sud
|
99.601
|
48.260.000
|
485
|
Seoul
|
Egitto asiatico
|
58.824
|
59.345
|
1
|
-
|
Emirati Arabi Uniti
|
83.600
|
4.230.000
|
51
|
Abu Dhabi
|
Filippine
|
300.076
|
83.538.000
|
278
|
Manila
|
Georgia
|
69.500
|
4.543.000
|
65
|
Tbilisi
|
Giappone
|
372.824
|
127.687.000
|
342
|
Tokyo
|
Giordania
|
89.342
|
5.480.000
|
62
|
Amman
|
India
|
3.287.263
|
1.075.784.000
|
327
|
New Delhi
|
Indonesia
|
1.890.754
|
218.274.000
(1)
|
115
|
Jakarta
|
Iran
|
1.645.258
|
67.477.500
|
41
|
Teheran
|
Iraq
|
434.128
|
25.670.000
|
59
|
Baghdad
|
Israele
|
20.700
|
6.864.000
|
332
|
Gerusalemme
|
Territori
occupati:
Alture del Golan
Cisgiordania e Gerusalemme orientale
|
1.176
5.879
|
36.300
2.336.000
|
31
397
|
|
Kazakistan asiatico
|
2.576.185
|
14.395.784
|
5
|
Astana
|
Kirghizistan
|
199.900
|
5.090.000
|
25
|
Biskek
|
Kuwait
|
17.818
|
2.339.000
|
131
|
Al Kuwait
|
Laos
|
236.800
|
6.063.000
|
26
|
Vientiane
|
Libano
|
10.400
|
3.708.000
|
357
|
Beirut
|
Malaysia
|
329.847
|
25.580.000
|
78
|
Kuala
Lumpur
|
Maldive
|
298
|
289.480
|
971
|
Male
|
Mongolia
|
1.564.160
|
2.504.000
|
2
|
Ulan-Bator
|
Myanmar (ex-Birmania)
|
676.577
|
46.900.000
|
69
|
Yangon
|
Nepal
|
147.181
|
24.785.000
|
168
|
Katmandu
|
Oman (2)
|
309.500
|
2.398.000
|
8
|
Mascate
|
Pakistan
|
796.096
|
148.723.000
|
187
|
Islamabad
|
Qatar
|
11.521
|
744.000
|
65
|
Doha
|
Russia asiatica
|
12.836.900
|
32.159.163
|
3
|
-
|
Singapore
|
697
|
3.486.900
|
5.003
|
Singapore
|
Siria
|
185.180 (3)
|
17.927.000
(3)
|
97
|
Damasco
|
Sri Lanka
|
65.610
|
19.500.000
|
297
|
Colombo
|
Tagikistan
|
143.100
|
6.630.000
|
46
|
Dusambe
|
Taiwan
|
36.184
|
22.689.000
|
627
|
Taipei
|
Thailandia
|
513.11
|
64.197.000
|
125
|
Bangkok
|
Timor Orientale
|
14.604
|
955.000
|
65
|
Dili
|
Turchia asiatica
|
755.688
|
64.775.769
|
86
|
Ankara
|
Turkmenistan
|
488.000
|
5.502.000
|
11
|
Ashabad
|
Uzbekistan
|
447.400
|
26.467.000
|
59
|
Taskent
|
Vietnam
|
331.690
|
82.070.000
|
247
|
Hanoi
|
Yemen
|
527.968
|
19.722.000
|
37
|
San'a
|
STATI INDIPENDENTI
|
44.579.051
|
3.784.273.520
|
86
|
|
Christmas
|
262
|
1.506
|
6
|
-
|
Cocos
|
14
|
621
|
44
|
-
|
TERRITORI ESTERNI
DELL’AUSTRALIA
|
276
|
2.127
|
|
|
Territorio britannico
dell’Oceano Indiano
|
46
|
-
|
-
|
|
TERRITORIO ESTERNO DEL REGNO UNITO
|
46
|
-
|
-
|
|
Territorio dell’ANP
(Striscia di Gaza)
|
378
|
1.330.000
|
3.519
|
|
ASIA
|
44.586.806
|
3.787.977.947
|
85
|
|
(1) compresa Irian Jaya
(escluse le Alture del Golan)
(2) compresi i Territori speciali di Hong Kong e Macao(3) compresa Socotra
|