Uomo politico e oratore greco. Fu dapprima scrivano pubblico; poi divenne attore
ma, non avendo successo, abbandonò presto la scena. Nel 348 fu
ambasciatore a Megalopoli e parlò contro Filippo di Macedonia; in
seguito, convinto che Atene non avrebbe potuto sostenere la lotta contro
Filippo, divenne fautore del partito che propugnava la pace, e nel 346
contribuì notevolmente alla conclusione della pace di Filocrate. Nel 339
fu rappresentante di Atene nel consiglio degli Anfizioni, ed evitò una
guerra contro la sua città. Dopo la battaglia di Cheronea perdette molta
della sua influenza. Quando un tale Ctesifonte propose che a Demostene venisse
decretata una corona d'oro per le sue benemerenze,
E. si oppose alla
proposta illegale. Ma, venuta la discussione sul terreno politico, i giudici si
lasciarono commuovere dall'opinione pubblica, che riteneva
E. comprato
dall'oro macedone, e dal discorso di Demostene.
E. preferì
lasciare Atene. Andò ad Efeso, poi a Rodi, dove aprì una scuola di
eloquenza, e a Samo (390 a.C. circa - 314 a.C.).