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èrcole.

Mit. - Nacque in Tebe da Zeus e da Alcmena, per cui la gelosa Era, adirata con il consorte infedele, gli mandò contro due serpenti (da lui, ancora in culla, strozzati) e fece sì ch'egli fosse obbligato a servire l'imbelle Euristeo. Moltissimi sono i miti che lo riguardano e le famiglie che lo affermavano capostipite. Ricondusse dall'Erebo alla vita l'eroica Alceste moglie del re Admeto; sostenne per qualche tempo il mondo sulle spalle in luogo di Atlante; liberò Prometeo dall'aquila che gli rodeva il fegato; trasse Teseo dagli inferi; partecipò all'impresa degli Argonauti; distrusse Troia per vendicarsi del re Laomedonte che gli aveva negato la mercede pattuita; aiutò gli dei nella lotta contro i giganti; vinse il fiume Acheloo, suo rivale in amore, e poté così sposare Deianira, da cui ebbe Illo. Il centauro Nesso, da lui ucciso per aver tentato di sedurre Deianira, consigliò questa di bagnare nel suo sangue la camicia del marito per riguadagnarne l'amore, facendogliela indossare, qualora E. si fosse innamorato di un'altra donna. Ma, avendo Deianira così fatto, quando E. si accese d'amore per Jole, l'eroe fu preso da furore per effetto della fatale camicia, e, fattosi preparare il rogo sul monte Oeta, vi si gettò. Trasportato all'Olimpo, fu accolto dagli dei ed ebbe in moglie Ebe, figlia di Zeus e di Era, pacificatasi anch'essa con lui. Il culto di E. si diffuse largamente anche in Roma, dove gli fu dedicata l'Ara Massima nel Foro Boario. ║ Fatiche d'E.: sono le dodici famose fatiche compiute da E. per comando di Euristeo: uccisione del leone di Nemea; uccisione dell'idra di Lerna dalle molte teste che, tagliate, rinascevano raddoppiate di numero; cattura del cinghiale di Erimanto; cattura della cerva di Cerinea dalle corna d'oro e dalle zampe di bronzo, dopo un inseguimento durato un anno; uccisione degli uccelli carnivori della palude Stinfalia in Arcadia; conquista della cintura di Ippolita, regina delle Amazzoni; ripulitura in un giorno delle stalle di Augia, facendovi penetrare il fiume Alfeo; cattura, dopo averle domate, delle cavalle antropofaghe di Diomede, ch'egli uccise e diede loro in pasto; cattura dei buoi di Gerione, mostro con tre corpi, dell'estremo Occidente, e successiva uccisione del mostro; sottrazione di tre pomi d'oro dal giardino delle Esperidi; cattura di Cerbero, il cane trifauce posto a custodia degli Inferi, ch'egli portò nel mondo e ricondusse poi nell'oltretomba. ● Arte - Il tipo più comune di statua di E. è quello che si ritiene derivato da Lisippo, di cui è copia il colossale bronzo romano del Vaticano. L'eroe vigoroso, atleta barbuto, è armato di clava ed ha sulla spalla la pelle leonina. L'E. Farnese, copia dal greco (Museo di Napoli), rappresenta l'eroe in riposo, appoggiato alla clava. La fatiche e le altre imprese soprannaturali di E. sono pure trattate ampiamente da tutte le arti figurative: E. bambino che strozza i serpenti (scultura degli Uffizi); E. e i Centauri, gruppo di Michelangelo; E. e i Lica di Canova. Numerosissime le pitture del tardo Rinascimento (Carracci, Reni, Rubens, ecc.) e del neo-classicismo.