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èmpoli.

Città della Toscana, in provincia di Firenze, alla sinistra del corso inferiore dell'Arno, 26 km a Sud-Ovest del capoluogo, in una fertile regione pianeggiante. Commercio agricolo. Industrie alimentari, tessili, del vetro. Bella collegiata del XII sec. (ricostruita). Chiesa di Santo Stefano con pregevoli affreschi di Masolino. 43.411 ab. CAP 50053. ● St. - Costituitasi nel XII sec. intorno ad un castello posto a difesa del fiume, passò nel 1273 al comune di Firenze dopo essere stata feudo dei conti Guidi. Fu spesso al centro di aspre lotte, culminate con la sua messa a sacco da parte degli Imperiali nel 1530. Gravemente colpita nel corso della seconda guerra mondiale. ║ Strage di E.: sanguinoso fatto di violenza, accaduto a E. il 1° marzo 1921, in cui trovarono la morte numerosi marinai inviati dal governo per rimpiazzare i ferrovieri in sciopero. L'episodio maturò in un clima di aspri conflitti sociali, soprattutto a causa delle violenze fasciste esplose a Firenze il 27 febbraio dello stesso anno, che portarono all'uccisione di Spartaco Lavagnini, segretario del sindacato regionale dei ferrovieri. Venne di conseguenza dichiarato lo sciopero generale e gli operai di E., unitamente a vari elementi della Guardia Rossa, ad un gruppo di anarchici e a numerosi popolani, eressero delle barricate per difendere le loro organizzazioni da un probabile attacco degli squadristi. Quando due camion provenienti da Livorno, carichi di fuochisti e macchinisti della Regia Marina e scortati da alcuni carabinieri in divisa, comparvero alle porte della cittadina, furono scambiati per quelli di una spedizione punitiva fascista. Gli uomini delle barricate cominciarono a sparare e si giunse ad uno scontro a fuoco fra i carabinieri e la Guardia Rossa. Il tragico bilancio si chiuse con otto morti e una decina di feriti, quasi tutti fra gli uomini provenienti da Livorno. Violentissima fu la repressione: la città venne occupata dalle truppe, più di 500 empolesi furono arrestati, la Casa del Popolo distrutta; la reazione si estese anche a Siena, Pisa, Lucca e Prato dove vennero date al fuoco le sedi della Camera del Lavoro. ║ Vetri di E.: già nel XVI sec. ad E. vivevano artigiani specializzati nel fabbricare vetro finissimo destinato soprattutto ad usi scientifici; Galileo, per le sue esperienze di ottica, e Torricelli, per i suoi termometri e barometri, si servirono di vetro empolese. Anche molti alchimisti usavano per i loro esperimenti storte, palloni ed alambicchi prodotti dai vetrai di Empoli. Accanto alla produzione di vetro riservato alla scienza i vetrai toscani coltivavano marginalmente anche la produzione di damigiane, fiaschi, recipienti vari fatti col vetro più povero e più trascurato. Nel vetro destinato ad usi casalinghi rimaneva, tipico dell'impasto povero, quel colore verde dovuto ad impurità che non valeva la pena di raffinare. Così, per secoli, fiaschi, bicchieri, caraffe restarono rustici e verdi; solo una quarantina di anni fa, con la rivalutazione del rustico nella casa, la produzione dei vetri di E. ha subito delle modificazioni con l'apparizione di forme e di colori diversi.