Forma di controllo esercitata dagli Stati giurisdizionalisti sugli atti della
Chiesa, che si estrinsecava nella necessità di esame ed autorizzazione
preventivi da parte dell'autorità civile per qualsiasi disposizione
dell'autorità ecclesiastica, soprattutto pontificia, perché
potesse avere pubblicità ed esecutività nel territorio dello
Stato. Questo istituto, che s'incontra, a seconda dei luoghi o dell'ambito
materiale di applicazione, sotto le più diverse denominazioni,
costituì una delle più notevoli e discusse prerogative
giuridico-politiche arrogatesi in passato dai governi nei confronti della
Chiesa.