Schiavo ed eunuco armeno. Influenzò notevolmente la politica
dell'imperatore Arcadio, di cui divenne ministro usurpando il posto del favorito
Rufino. Console per l'anno 399 e gran ciambellano, si attirò l'ira
popolare per i suoi atti di crudeltà. Mandato in esilio, venne fatto
decapitare dall'imperatore (m. Costantinopoli 399).