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Euròpa.

Parte del mondo al centro dell'emisfero continentale; con l'Asia e l'Africa forma il continente antico. Strettamente collegata con l'Asia, si presenta come un'enorme penisola e deve la sua individualità non tanto a elementi d'ordine fisico, quanto a fattori d'ordine storico e umano. La mancanza di solitudini gelate, di deserti, di foreste malsane, come pure di catene invalicabili ha agevolato i rapporti tra i vari popoli creando una civiltà unitaria. Il confine, per tre lati, è costituito dal Mar Glaciale Artico, dall'Atlantico e dal Mediterraneo. A Est, secondo la maggior parte dei geografi, partendo dal Mar d'Azov segue il solco nel quale scorrono in senso opposto il fiume Manyč e il Kuma, quindi risale il fiume Ural e segue il piede orientale degli Urali fino al mare di Kara. L'area risulta di circa 10 milioni di kmq, pari alla quindicesima parte delle terre emerse. Punti estremi continentali dell'E. sono: a Nord il Nordkynn (Lapponia), a Ovest il Capo di Roca in Portogallo, a Sud il Capo Tarifa (Spagna), a Est il punto più interno del golfo di Kara.
Cartina dell'Europa


GEOGRAFIA FISICA

La struttura geologica dell'E. è molto complessa, sia perché la serie cronologica dei terreni risulta completa, dalle età più antiche della storia della Terra, sia perché terreni della stessa età si presentano spesso con facies diversa. Il nucleo più antico (precambrio) è costituito da frammenti d'un continente, limitato a Sud da un mare (Tethys), di cui il Mediterraneo attuale è l'ultimo relitto; contro questo nucleo primordiale di masse rigide (scudo) si sono appoggiate e infrante, nei successivi movimenti orogenetici, nuove terre dovute al sollevarsi dei sedimenti accumulati in fondo ai mari. Nell'era paleozoica, dopo una ampia deposizione di sedimenti, ha luogo il grande corrugamento caledoniano durante il quale si disegna una catena corrente da Sud-Ovest a Nord-Est, dall'Irlanda per l'Inghilterra e la Scozia (antica Caledonia) fino alla Norvegia. Segue, dal Devoniano in poi, il ripiegamento erciniano, che innalza a Sud delle precedenti due nuove catene: l'armoricana, che dall'Irlanda e dall'Inghilterra meridionale si continua nella Bretagna (Armorica) e nel Massiccio Centrale francese fino alle Cevenne; e la varisca, che dall'altopiano francese giungeva ai Sudeti. Ripercussioni lontane di questi sollevamenti si fecero sentire al margine del tavolato russo, elevando la catena degli Urali. Nel Mesozoico le catene armoricana e varisca sono limitate a Nord da un mare poco profondo (dove si depositarono immensi ammassi di sale), a Sud da un mare aperto e profondo che penetrava a Est fino agli Urali. Dopo un lungo periodo di trasgressione marina, nell'oligocene, si verifica il ripiegamento alpino, il quale solleva i sedimenti della Tethys. è in questo periodo che si formano i Balcani, le Alpi Transilvaniche, i Carpazi, le Alpi, le Dinariche, il Giura, gli Appennini, i Pirenei, la Cordigliera Betica. L'orogenesi è accompagnata da un intenso risveglio dell'attività vulcanica. Risale a quest'epoca la formazione dell'Islanda. Nel quaternario l'E. viene assumendo la configurazione attuale in seguito a diversi fenomeni, di cui restano ancora tracce ben visibili. è con ogni probabilità in questo periodo che le Isole Britanniche si sono separate dal continente e che in luogo d'un mare unico sono sorti il Mar Nero, il Caspio e il Mar d'Aral. Attiva fu l'opera di sedimentazione da parte dei fiumi, che causò il colmamento del golfo Padano e la formazione dei delta del Rodano, Reno, Volga, ecc. Anche il vulcanismo continua ad agire in più regioni, e specialmente nella penisola italiana. Importante è stata l'invasione glaciale che contrassegna l'inizio del quaternario. I ghiacciai, ora più ora meno estesi a seconda del clima, occuparono la maggior parte dell'E. ║ Rilievi: l'E. risulta formata in prevalenza da bassopiani. L'altitudine media è di 292 m, il 44% del territorio si trova al di sotto di 150 m. In base all'andamento del rilievo e alle vicende geologiche, si possono distinguere 4 regioni. ║ Bassopiano russo: comprende la metà orientale dell'E. ed è costituito da una piattaforma antichissima rimasta in posto, qua e là ricoperta da sedimenti marini e continentali, come pure da depositi fluvio-glaciali, da strati di löss e da depositi salini. L'altitudine media è di 200 m. Alla periferia vi sono due catene, i monti Taurici (Crimea), e gli Urali. Al di là della soglia di Carelia si ricollega al Bassopiano russo la Finlandia. ║ Rilievi della Scandinavia e delle Isole Britanniche: nella Scandinavia il rilievo, pur esso di età geologica remota, digrada con una serie di terrazze verso il golfo di Botnia, mentre verso l'Atlantico presenta una catena di monti dirupati con pendii assai ripidi, scolpiti dai ghiacciai che vi hanno intagliato innumerevoli fiordi. Per quanto meno elevato, caratteri simili ha il rilievo delle Isole Britanniche; esso assume forme aspre nella Scozia, mentre nella catena dei Pennini, poiché l'erosione è stata più intensa, prevalgono forme addolcite ed aree quasi pianeggianti. ║ Rilievi della Francia e della Germania: sono costituiti da una serie di massicci isolati, di diversa ampiezza e direzione, residui di montagne più elevate, sottoposti per lungo tempo ad azione di spianamento. Sono: il Massiccio Centrale francese, le Cevenne, le Ardenne, i Vosgi, la Selva Nera, il Massiccio Scistoso Renano; la Foresta Turingia, i Monti dei Giganti, i Sudeti. Tra essi s'interpongono spesso delle conche pianeggianti o lievemente ondulate. ║ Catene alpine dell'Europa meridionale: il rilievo, di età geologica più recente, assume l'aspetto dell'alta montagna con dorsali molto allungate, e vi appartengono: Pirenei, Alpi e Giura, Carpazi e Balcani; Sierra Nevada, Appennino, rilievi della regione balcanica. ║ Clima: data la posizione tra 35° e 71° parallelo di latitudine Nord, l'E. è caratterizzata da clima temperato. Si distinguono però sei tipi di clima: 1) atlantico: esteso alle regioni settentrionali, a parte della Francia e al Portogallo settentrionale, è caratterizzato da inverni miti (ma caratterizzati da venti violenti, come il mistral, e talvolta inaspriti da invasioni di aria fredda), estati non troppo calde, salto termico limitato, precipitazioni copiose, ben distribuite nel corso dell'anno, raramente nevose, intensa nuvolosità; 2) di transizione: passando dalle regioni occidentali a quelle centrali, l'influenza dell'Atlantico si attenua, gli inverni diventano più freddi, l'escursione più alta; le piogge, non troppo abbondanti, sono più copiose d'estate; è tipico delle regioni centro-orientali; 3) dell'Europa orientale: viene detto anche sarmatico, perché comune a gran parte del bassopiano russo. è clima rigido, con inverni lunghi e freddi ed estati calde, scarti notevoli tra i mesi estremi, piogge modeste, in prevalenza estive. I fiumi gelano per 4-6 mesi, la neve copre a lungo il suolo; 4) pontico della Russia meridionale: nell'Europa sud-orientale le piogge diminuiscono, le temperature estive aumentano e le escursioni sono alte. Il suolo è coperto da steppe e attorno al Caspio compare un clima subdesertico; 5) mediterraneo: è caratterizzato da inverni miti, estati non troppo calde e secche, piogge in prevalenza invernali, spesso violente. D'estate il cielo è a lungo sereno. Non rari i venti, come il mistral e la bora; 6) artico: è caratteristico delle regioni più settentrionali dell'E. nord-orientale. Le temperature permangono basse durante tutto il corso dell'anno, con precipitazioni di tipo per lo più nevoso e suolo gelato. ║ Idrografia: l'E. non possiede corsi d'acqua molto lunghi (Volga 3.694 km; Danubio 2.880 km; Reno 1.320 km; Po 680 km), né ha vasti bacini fluviali; manca inoltre un nodo idrografico centrale. Prevalgono fiumi di pianura e di bacino, che si prestano a essere risaliti da piroscafi (Tamigi, Senna, Schelda, Reno). I laghi occupano in Europa 135.000 kmq. La zona più ricca è quella circumbaltica, nel dominio occupato dai ghiacciai quaternari, col distretto finno-carelico (Ladoga 18.200 kmq; Onega 9.835 kmq). Importanti laghi ha pure la zona alpina. ║ Flora: l'uomo ha profondamente modificato il manto vegetale fin dalle epoche più antiche. Però si può riconoscere l'esistenza di varie associazioni di piante che si dispongono da Nord verso Sud in cinque fasce più o meno parallele. ║ Zona della tundra: vi prevalgono arbusti non più alti d'un metro e associazioni di muschi e licheni. La tundra occupa la parte Nord della Scandinavia e della Russia. ║ Zona della foresta boreale: occupa la Scozia settentrionale, la Finlandia e la Russia a Sud della tundra. Prevalgono le Conifere. ║ Zona della foresta temperata: essenze molto comuni sono farnia, quercia, faggio, castagno, olmo, acero. Occupa le regioni settentrionali, dall'Inghilterra alla regione balcanica e alla Russia centrale. ║ Zona delle steppe: in Russia e Ucraina a Sud della linea Kiev-Kazan prevalgono le steppe, che si estendono pure nei bassopiani danubiani. ║ Zona della macchia: nelle regioni costiere caratterizzate dal clima mediterraneo prevalgono alberi e arbusti sempreverdi; essenze caratteristiche sono il pino marittimo e quello d'Aleppo, il leccio, la quercia da sughero, il carrubo e poi lentisco, ginestra, ecc., misti a rovi che costituiscono appunto la tipica macchia. ║ Fauna: le varie regioni dell'E. non sono caratterizzate da specie tipiche. Fanno eccezione alcune specie quali l'alce, confinata ormai nelle regioni più settentrionali, il bisonte che vive solo in Polonia e il cinghiale, comune nell'E. centro-meridionale. Caratteristica è la fauna alpina il cui rappresentante più tipico è lo stambecco.
Cartina della struttura geologica dell'Europa

La situazione climatica in Europa

La distribuzione della vegetazione in Europa


I PRINCIPALI MARI EUROPEI
Nome
Sup. (kmq)
Prof. (m)
Mar Glaciale Artico
Mar di Kara
Mar Bianco
Mar di Norvegia
Mare del Nord
Mar Baltico
Mar Mediterraneo
Mar di Marmara
Mare Nero
Mar d'Azov
14.060.000
883.000
90.000
1.547.000
580.000
420.000
2.505.000
11.000
413.000
38.000
5.450
620
330
4.020
237
463
5.120
1.261
2.243
14

I PRINCIPALI FIUMI EUROPEI
Fiume
Sorgente
Foce
Lungh. (km)
Volga
Danubio
Ural
Dnepr
Kama
Don
Pecora
Dnestr
Reno
Dvina sett.
Elba
Donec
Vistola
Dvina occ.
Loira
Tago
Tibisco
Mosa
Rialto del Valdai (Russia)
Selva Nera (Germania)
Monti Urali (Russia)
Rialto del Valdai (Russia)
Monti Urali (Russia)
Rialto centrale russo (Russia)
Monti Urali (Russia)
Monti Carpazi (Ucraina)
Alpi Svizzere
Formata dall'un. di Jug e Suona (Lettonia)
Monti Sudati (Rep. Ceca)
Rialto centrale russo (Russia)
Monti Beschidi occ. (Polonia)
Rialto del Valdai (Russia)
Massiccio Centrale (Francia)
Monti Universales (Spagna)
Carpazi Selvosi (Ucraina)
Plateau de Langres (Francia)
A delta nel Mar Caspio
A delta nel Mar Nero
A delta nel Mar Caspio
A estuario nel Mar Nero
Affluente di sin. del Volga
A delta nel Mar d'Azov
A delta nel Mare di Barents
A estuario nel Mar Nero
A delta nel Mare del Nord
A delta nel Mar Bianco
A estuario nel Mar del Nord
Affluente di destra del Don
A estuario nel Mar Baltico
A estuario nel Mar Baltico
A estuario nell'Oc. Atlantico
A estuario nell'Oc. Atlantico
Affluente di sin. Del Danubio
A delta nel Mare del Nord
3.531
2.860
2.428
2.201
2.032
1.870
1.809
1.352
1.326
1.302
1.165
1.053
1.047
1.020
1.020
1.007
976
950

I PRINCIPALI LAGHI EUROPEI
Nome
Sup. (kmq)
Ladoga
Onega
Vänern
Vättern
Balaton
Lago di Ginevra
Lago di Costanza
Garda
18.400
9.900
5.546
1.899
596
582
539
370

I PRINCIPALI GHIACCIAI EUROPEI
Nome
Sup. (kmq)
Vatnajökull
Jostedalsbre
Aletsch
Corner
Mer de Glace
Unteraar
8.200
1.000
130
67
41
39

I PRINCIPALI MONTI EUROPEI
Nome
Altezza (m)
Monte Bianco (Alpi Graie)
Monte Rosa (Alpi Pennine)
Cervino (Alpi Pennine)
Finsteraarhorn (Alpi Cernesi)
Pizzo Bernina (Alpi Retiche)
Monviso (Alpi Cozie)
Grossglockner (Alti Tauri)
Pico de Aneto (Pirenei)
Marmolada (Dolomiti)
Etna (Sicilia)
4.810
4.633
4.478
4.275
4.052
3.841
3.797
3.404
3.342
3.263

LE PRINCIPALI ISOLE EUROPEE
Nome
Sup. (kmq)
Gran Bretagna
Islanda
Irlanda
Novaja Zemlja
Sicilia
Sardegna
Corsica
Creta
Eubea
Maiorca
Gotland
Hinnöy
Senja
Rodi
229.885
102.828
84.426
82.600
25.426
24.090
8.682
8.336
3.773
3.400
3.173
2.187
1.590
1.400

GEOGRAFIA UMANA

Le forme umane del Paleolitico inferiore e medio in E. appartengono alla specie umana di Homo Neanderthalensis, divisa in più sottospecie e razze. Nel Paleolitico superiore si hanno invece i resti fossili di un uomo (Homo sapiens), con caratteri che possono rientrare nelle forme proprie al ramo attuale degli Europoidi. Queste razze in E. sembrano scomparire senza discendenza. Nell'età mesolitica vi è ancora un grande rinnovamento razziale nella popolazione d'E., e i tipi mostrano maggiore affinità con le genti del neolitico e con le attuali. Uno dei sintomi del fenomeno è dato dalla presenza dei brachicefali, con caratteri lapponoidi. Il rinnovamento si continua nell'età neolitica per l'afflusso di genti da provenienze diverse e per l'inizio di una evoluzione locale di razze e sottorazze e la formazione degli aggregati razziali, che ancora sopravvivono. ║ Principali gruppi somatici: prevale la razza bianca europoide e, in base ai caratteri somatici, si possono distinguere i seguenti tipi: razza nordica, mediterranea, alpina, adriatica e baltica. Hanno caratteri mongolidi i Calmucchi del basso Volga, i Kirghisi dell'alto Volga e i Baschiri degli Urali meridionali. ● Ling. - Prevalgono in E. le parlate della famiglia indoeuropea (90%); segue per importanza il gruppo delle lingue agglutinanti uralo-altaiche e non mancano i gruppi minori. ● Etn. - Dove il mondo germanico viene a contatto con il mondo slavo esiste un notevole mescolamento etnico. Al gruppo neolatino appartengono: Italiani, Francesi e Spagnoli. Al gruppo germanico: Tedeschi, Olandesi, Scandinavi, Anglo-Sassoni. Al gruppo slavo: Russi, Ucraini, Polacchi, Cechi, Serbi, Croati. Non appartengono alla famiglia indo-europea: Baschi, Finni, Magiari, Tartari, Turchi, Calmucchi. ● Rel. - Il 97% degli Europei sono cristiani, ripartiti in tre grandi gruppi: cattolici (Italiani, Francesi, Spagnoli, Irlandesi, Boemi); ortodossi (Slavi orientali, Serbi, Bulgari, Romeni, Greci); protestanti (popoli germanici, scandinavi e anglo-sassoni). Esistono inoltre gruppi di musulmani (Turchi, Albanesi, Bosniaci) e di ebrei. Buddisti sono i Calmucchi del basso Volga. ║ Popolazione: l'E. ha una popolazione di 701.938.000 ab., con una densità media di 68 abitanti per kmq. Notevole è il contrasto tra le regioni del Nord e dell'Est a popolazione rada, e le regioni centrali e occidentali a popolazione fitta; le penisole Iberica e Balcanica hanno densità prossima alla media europea. La zona ad alta densità (oltre 100 abitanti) comprende un'area pari a un quarto dell'E. e su di essa vivono due terzi degli abitanti.

ECONOMIA

Condizioni fisiche ed umane favorevoli allo sviluppo economico dell'E. sono: la situazione rispetto alle terre emerse, la posizione in un ambiente temperato, la presenza di minerali utili, la prevalenza di pianure, i benèfici influssi marittimi, il prevalere fin da epoca antica dell'insediamento sedentario sulla vita nomade, l'attività esercitata dagli abitanti nell'abbattere il bosco, estendere le colture, navigare i mari, sviluppare le industrie e gli scambi, progredire in ogni campo del sapere. ║ Agricoltura e allevamento: il 50% della superficie è posto a coltura, il 30% coperto dai boschi, il 10% da prati naturali, mentre il resto è improduttivo. L'agricoltura viene esercitata in forma intensiva, facendo uso di colture e di rotazioni perfezionate. L'allevamento è la base economica di molti paesi d'E. che complessivamente conta 160 milioni di bovini, 100 milioni di suini, 200 milioni di ovini, 27 milioni di caprini, 35 milioni di equini. La pesca è attiva soprattutto nei paesi che si affacciano sul Mare del Nord, che strappano al mare 50-60 milioni di quintali di pesce all'anno. ║ Risorse minerarie: l'E. è ben dotata di risorse minerarie. Per il ferro i giacimenti migliori per qualità e purezza si trovano in Svezia. Tenore meno elevato ha il ferro della Lorena. Da ricordare anche le miniere dell'Inghilterra e della Spagna. Il carbone compare sia nei rilievi più antichi (caledoniani) della Gran Bretagna, sia nei rilievi erciniani, che dal Galles attraverso la Svezia settentrionale, il Belgio e i Paesi Bassi si estendono fino al bacino della Ruhr e compaiono anche nella Slesia. Tra gli altri minerali vi sono notevoli quantitativi di bauxite, di mercurio, di sali potassici. Il petrolio viene estratto in quantità importanti ma non sufficienti nel Mare del Nord e in Russia; gas naturale viene estratto, fra l'altro, nei Paesi Bassi, in Romania e in Italia. ● Ind. - Tutte le principali industrie sono rappresentate in E. Quelle più efficienti sono le meccaniche (rivolte alla lavorazione dell'acciaio), le tessili, le alimentari, le chimiche (concimi, colori, medicinali, ecc.). L'industria elettrotecnica è ben sviluppata ma non può competere con le analoghe industrie statunitensi e giapponesi. L'industria domestica e artigiana sopravvive solo in alcune regioni arretrate e poco popolate. ║ Comunicazioni: la base delle comunicazioni è costituita dalle ferrovie. La rete presenta maglie più strette nelle aree industriali dell'E. nord-occidentale, attorno alle grandi città ed ai porti di maggior traffico dove le linee assumono andamento radiale. Vi sono poi 100.000 km di vie navigabili (utilizzate soprattutto in Russia, lungo il Reno, nei Paesi Bassi, ecc.). L'impiego su vasta scala dell'automobile ha spinto a costruire numerose autostrade. Il traffico marittimo ha il compito di rifornire l'E. delle materie prime necessarie alle sue industrie e delle derrate alimentari che occorrono agli abitanti. I maggiori porti si affacciano sul Mare del Nord e sono Londra, Amburgo, Rotterdam e Anversa, mentre Liverpool è sulle sponde del Mar d'Irlanda. Sempre maggiore importanza sono andate assumendo le comunicazioni aeree.

STORIA

Antichità: l'E. venne popolata dopo l'Africa e l'Asia e probabilmente da genti non autoctone. Il più antico abitatore del continente fu l'uomo di Neanderthal, a cui si sostituì gradualmente l'Homo sapiens, mediante migrazioni dall'Africa settentrionale e dall'Asia occidentale durante il paleolitico superiore. Una grande rivoluzione avvenne alla fine del neolitico con la scoperta e l'uso dei metalli: al periodo del rame seguì l'età del bronzo e dal II millennio a.C., con l'apporto di nuove genti orientali (Protoillirici, Celti, Germani) e delle civiltà del Mediterraneo, l'età del ferro, che segnò l'entrata dell'E. nella storia propriamente detta. I primi nuclei di civiltà avanzata in E. furono Creta (III millennio a.C.) e la Grecia (dal 1800 a.C.) dove, superati i modelli delle civiltà orientali, a partire dal 500 a.C. prese vita la forma di governo detta democrazia. Dopo aver fermato e respinto l'espansione persiana in E. (490 - 478 a.C.) i Greci, trascinati dal re di Macedonia Alessandro, conquistarono l'Asia sino ai confini dell'India diffondendo poi la cultura ellenistica in tutto il vicino Oriente. Intanto, dall'VIII sec. a.C., anche l'Italia aveva iniziato a essere un centro di civilizzazione, sotto il duplice influsso di Greci ed Etruschi. La prodigiosa espansione della città-Stato di Roma portò, all'inizio dell'era volgare, all'unificazione in un unico Impero mediterraneo dei regni orientali e delle tribù barbare dell'E. occidentale. In questo modo la cultura ellenistica, vivificata da un nuovo spirito pratico, permeò di sé l'intera Europa. Una grave crisi economica e demografica e lo stanziamento di popolazioni semi-civilizzate all'interno dell'Impero portò nel V sec. d.C. al dissolvimento di quest'ultimo nell'E. occidentale. L'Impero Romano d'Oriente, dopo un tentativo di riconquista dei territori occidentali operato dall'Imperatore Giustiniano, venne limitato all'E. sud-orientale. ║ Medioevo: fra il V e il VIII sec. si formarono in Occidente diversi Regni romano-barbarici, fra i quali prevalse quello dei Franchi. Costoro, dopo aver fermato l'avanzata degli Arabi in Europa (battaglia di Poitiers nel 732) costituirono con il re Carlo Magno un vasto dominio che nell'800 fu eretto a Impero (Sacro Romano Impero). Con lo smembramento di quest'ultimo nell'843 iniziò la decadenza dell'ideale di Stato universalistico e, di converso, l'affermazione dell'idea di Stato nazionale. L'Impero venne ricostituito da Ottone I di Sassonia nel 962 (Sacro Romano Impero Germanico), ma ormai si trattava di un'entità nazionale tedesca più che universale. Fra l'XI e il XII sec., in seguito alla lotta per le investiture, il potere politico venne spogliato di ogni implicazione sacra. Dopo l'anno 1000 un grande sviluppo demografico ed economico portò che per la prima volta l'influenza dell'E. occidentale a manifestarsi a Costantinopoli e con le Crociate anche in Medio Oriente, sino a costituire una vasta rete commerciale che si estendeva da Londra a Pechino. Tale rete era dominata dai mercanti italiani, che avevano improntato alla loro etica borghese e mercantile le Repubbliche marinare e i Comuni. Nel resto dell'E., intanto, i vari Stati si andavano strutturando su basi territoriali ben più ampie che in Italia e cercavano di limitare le pretese sia dell'Impero che del papato. Nel corso del XIV sec. la Chiesa si ridusse a un istituto temporale e l'Impero a una formazione dinastico-territoriale sotto il dominio degli Asburgo. La Francia divenne una monarchia nazionale fondata sul patriottismo e sul lealismo dinastico dei sudditi, un modello seguito poi nel XV sec. da Inghilterra, Spagna, Svezia e Austria. La necessità di intensificare e proteggere i traffici fra E. e Oriente, minacciati dai Turchi che nel 1453 avevano conquistato Costantinopoli, portò gli europei a estendere la loro influenza al di fuori del continente. Furono trovate nuove rotte marittime per raggiungere l'India e vennero occupati vasti territori in Africa e Asia; il continente americano, scoperto durante questa espansione, venne assoggettato per intero. ║ I secoli XVI e XVII: nel XVI sec. la Riforma protestante spezzò per sempre l'unità religiosa e spirituale dell'E., che invano la Controriforma cattolica tentò di ricucire. Nello stesso secolo gli Asburgo, con politiche matrimoniali, concentrarono gran parte dell'E. nelle mani dell'imperatore Carlo V. Il tentativo di costituire un Impero universale fallì per l'opposizione coalizzata degli altri Stati europei, coalizioni che fecero fallire nel XVII sec. anche i tentativi operati in tal senso dal sovrano francese Luigi XIV. Sempre nel XVI sec. la Russia si inserì nella scena politica europea e i confini dell'E. vennero così fissati anche politicamente agli Urali, al Caspio e al Caucaso. La Spagna si avviò verso un irresistibile declino e all'inizio del XVIII sec. la guerra di successione spagnola pose fine alla sua potenza. Il suo posto in E. venne preso dalla Gran Bretagna. Qui, alla metà del Seicento, la forza emergente della borghesia era riuscita a imporre un regime parlamentare che la successiva restaurazione monarchica non era riuscita a smantellare completamente. ║ Il Settecento e la Rivoluzione francese: l'Inghilterra divenne la potenza coloniale egemone e in E. cercò di mantenere l'equilibrio fra i diversi Stati. La sua posizione di dominio fu anche rafforzata dal fatto che fu il primo Stato ad essere interessato dalla rivoluzione industriale, che ne potenziò l'apparato produttivo e le disponibilità finanziarie. La Francia tentò di seguire la via della Gran Bretagna ma, per scalzare dal potere la classe nobiliare, la borghesia dovette ricorrere a una Rivoluzione. I tentativi delle altre potenze europee di soffocare tale Rivoluzione impegnarono la Francia in una serie di guerre estenuanti che per poco, sotto la guida di Napoleone, non la portarono alla completa egemonia europea. ║ Il XIX secolo: nell'E. del 1815, uscita dall'apparente sconfitta della Rivoluzione francese e della politica di Napoleone, si generò un aspro contrasto tra le forze e le istituzioni tornate al potere (monarchia, Chiesa ed aristocrazia terriera) e le forze in lotta contro il precedente assetto che anelavano a un rinnovamento in conformità con il rapido aumento della popolazione e con la diffusione dell'industrialismo e dell'urbanesimo. Tra il 1815 e il 1850 si ebbero in quasi ogni nazione d'E. rivolte e guerre civili tra reazione e forze progressiste. Ma allorché fu evidente, nel 1848, che la reazione difendeva un assetto e una ideologia ormai superati dalla storia, gli stessi monarchi si videro costretti a concessioni agli oppositori liberali. Italia e Germania, che erano un insieme di piccoli Stati, attorno alla metà del secolo riuscirono a raggiungere l'unità e l'indipendenza. La Francia attraversò un periodo di splendore sotto Napoleone III, l'Inghilterra consolidò la sua egemonia industriale e commerciale. L'espansione coloniale europea arrivò a soggiogare l'intera Africa e quasi tutta l'Asia. La seconda metà del secolo XIX fu contrassegnata da un lungo periodo di pace, con l'eccezione della guerra di Crimea (1854-56). In ogni nazione avvenne il consolidamento del potere della borghesia e ampie zone d'E. furono interessate dallo sviluppo industriale. Nascevano pertanto, accanto ai movimenti liberali e radicali, movimenti socialisti ed anarchici, portavoce delle forze sociali per la prima volta si affacciavano alla storia. La prima Internazionale dei lavoratori sorse nel 1864, ricevendo forma e dottrina da K. Marx due anni dopo. In Francia, dopo una disastrosa guerra con la Prussia l'opposizione repubblicana rovesciò nel 1870 il regime napoleonico e proclamò la Repubblica. La guerra russo-turca del 1877 e il Congresso di Berlino dell'anno seguente segnarono l'inizio della disgregazione dell'Impero turco dal quale si resero indipendenti Serbia, Montenegro, Romania, Bulgaria e Albania. Polacchi, Ucraini, Lituani e Finnici continuarono a esercitare una forte pressione centrifuga nei confronti dell'Impero russo. Anche nell'Impero austro-ungarico le varie minoranze divennero sempre più intolleranti del potere centrale. ║ Il XX secolo: l'inizio del XX sec. fu contraddistinto in tutta E. da fermenti sociali e politici, sfociati in una serie di gravi assassini politici. Tra questi, l'uccisione dell'arciduca austriaco Francesco Ferdinando a Sarajevo fu pretesto alla guerra dichiarata nel 1914 dall'Austria-Ungheria alla Serbia. Francia e Gran Bretagna si mobilitarono a fianco della Russia e la Germania intervenne a fianco dell'Austria. Le maggiori ripercussioni di questo primo conflitto mondiale furono il crollo della Russia zarista, la Rivoluzione bolscevica e l'intervento, per la prima volta, degli Stati Uniti in E.. Tra il 1920 e il 1940 l'E. vide l'ascesa del Bolscevismo in Russia, che si trasformò in Unione Sovietica, e del Fascismo in Italia, la crisi economica del 1929-34 e l'avvento del nazismo in Germania nel 1933. La guerra civile spagnola (1936-39) servì da banco di prova al rinato esercito tedesco, che fu lo strumento con il quale la Germania di Hitler scatenò nel 1939 la seconda guerra mondiale. Il conflitto causò immani devastazioni in tutta E. e registrò un massiccio intervento degli statunitensi, che sbarcarono in forze sul continente. L'Unione Sovietica, invasa dalla Germania nel 1941, dopo un primo sbandamento respinse gli invasori dilagando poi in tutta l'E. orientale. La guerra si concluse nel maggio 1945 con la disfatta della Germania nazista e del fascismo in Italia e con la vittoria delle potenze democratiche e dell'Unione Sovietica. Il secondo conflitto mondiale provocò la fine della potenza europea nel mondo e la divisione del continente in due blocchi: la Germania venne divisa in due Stati distinti, l'Unione Sovietica estese il suo dominio su tutta l'E. orientale mediante l'instaurazione di governi fantoccio mentre gli Stati dell'E. occidentale, indeboliti dalla guerra, perdevano i loro possedimenti coloniali. Per evitare di cadere sotto l'influenza sovietica i Paesi occidentali cercarono l'aiuto degli Stati Uniti e con essi strinsero nel 1949 l'alleanza difensiva detta Patto Atlantico (NATO). Nel 1955 l'Unione Sovietica legò a sé i Paesi dell'Est europeo con l'alleanza del Patto di Varsavia. In E. occidentale con la fine della guerra si sviluppò anche l'idea di una possibile unione economica e politica del continente: a tal fine vennero creati nel 1949 il Consiglio d'E., nel 1951 la CECA (Comunità europea del carbone e dell'acciaio) e nel 1957 l' EURATOM (Comunità europea per l'energia atomica). Sempre nel 1957 fu costituito il MEC (Mercato Comune Europeo), poi CEE (Comunità Economica Europea), destinato a unificare le economie dei Paesi aderenti, mentre nel 1979 venne eletto a suffragio universale un Parlamento Europeo. Gli anni Ottanta segnarono un momento di progressiva modificazione dell'assetto politico ed economico europeo. Mentre i Paesi dell'E. occidentale godevano di un momento di notevole sviluppo economico e spostavano il proprio asse politico verso il centro-destra (come avvenne in Gran Bretagna, Francia, Italia, Germania Federale), l'E. orientale vide dei mutamenti assai più profondi. L'elezione di Gorbaciov a presidente dell'Unione Sovietica inaugurò il processo di riforme e di democratizzazione di quel Paese e di tutti gli Stati satelliti del Patto di Varsavia e sancì la fine del lungo bipolarismo USA-URSS. Se fino al 1989 tale processo riuscì ad essere gestito con una certa gradualità dalla classe dirigente dell'E. socialista, accogliendo le spinte riformatrici dirette sia all'interno delle singole Nazioni sia all'esterno per un affrancamento dall'egemonia sovietica, con la caduta del muro di Berlino nel 1989, tale controllo non fu più possibile e i regimi comunisti caddero, nel giro di pochissimi mesi, uno dopo l'altro in modo per lo più incruento. La stessa Unione Sovietica, che nel 1991 sventò sul nascere un colpo di Stato da parte di uomini del vecchio regime, nello stesso anno si sfaldò sotto la spinta autonomista dei suoi Stati federati e, dopo il ritiro di Gorbaciov, diede origine alla Comunità di Stati Indipendenti. La frammentazione dell'Est europeo, che è continuata nella vicenda sanguinosa dell'ex Jugoslavia e nella secessione della Cecoslovacchia in Repubblica Ceca e Slovacchia, ha visto come unico evento di segno opposto la riunificazione delle due Germanie; tutti avvenimenti che delineano il quadro di un'E. più frantumata e inquieta, in cui si devono anche registrare le difficoltà dell'opera unificatrice iniziata dalle nazioni appartenenti alla Comunità Economica Europea, trasformatasi nel 1993 in Unione Europea nell'ottica di un programmato rafforzamento dell'integrazione nel campo politico e monetario. Il 1998 segna infatti l'atto di nascita ufficiale della moneta unica, l'Euro, e la creazione della Banca centrale europea.
Gli stanziamenti dei barbari durante la loro invasione in Europa


DIVISIONE POLITICA DELL'EUROPA
Stati
Capitali
kmq
Ordinamento politico
Albania
Andorra
Austria
Belgio
Bielorussia
Bosnia-Erzegovina
Bulgaria
Ceca, Repubblica
Città del Vaticano
Croazia
Danimarca
Estonia
Finlandia
Francia
Germania
Gran Bretagna
Grecia
Irlanda
Islanda
Italia
Jugoslavia
Lettonia
Liechtenstein
Lituania
Lussemburgo
Macedonia
Malta
Moldavia
Monaco
Norvegia
Paesi bassi
Polonia
Portogallo
Romania
Russia
San Marino
Slovacchia
Slovenia
Spagna
Svezia
Svizzera
Ucraina
Ungheria
Tirana
Andorra La Vella
Vienna
Bruxelles
Minsk
Sarajevo
Sofia
Praga
-
Zagabria
Copenaghen
Tallinn
Helsinki
Parigi
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Atene
Dublino
Reykjavik
Roma
Belgrado
Riga
Vaduz
Vilnius
Lussemburgo
Scopje
Valletta
Kišinev
Monaco
Oslo
Amsterdam
Varsavia
Lisbona
Bucarest
Mosca
San Marino
Bratislava
Lubiana
Madrid
Stoccolma
Berna
Kiev
Budapest
28.748
453
83.859
30.518
207.600
51.129
110.994
78.864
0,44
56.538
43.093
45.100
338.145
338.145
356.854
229.990
131.957
68.891
102.819
301.302
102.173
64.50
160
65.200
2.586,4
25.713
315,6
33.700
1,95
323.877
33.937
312.685
92.235
237.500
17.075.400
60,57
49.036
20.251
505.957
410.929
41.285
603.700
93.033
Repubblica
Principato
Repubblica
Monarchia
Repubblica
Repubblica
Repubblica
Repubblica
St. aut.
Repubblica
Monarchia
Repubblica
Repubblica
Repubblica
Repubblica
Monarchia
Repubblica
Repubblica
Repubblica
Repubblica
Repubblica
Repubblica
Principato
Repubblica
Granducato
Repubblica
Repubblica
Repubblica
Principato
Monarchia
Monarchia
Repubblica
Repubblica
Repubblica
Repubblica
Repubblica
Repubblica
Repubblica
Monarchia
Monarchia
Repubblica
Repubblica
Repubblica
La tour Eiffel a Parigi

Atene: veduta dell'Acropoli

Il ghiacciaio dello Stein dal passo del Susten (m. 2224) fra i cantoni di Berna e di Uri

Il centro storico di Anversa visto dalla Schelda

Vienna: il museo di storia naturale

La costa presso Paleokastritsa (Corfù, Grecia)

Avignone: il ponte St. Bénezét sul Rodano

Siviglia: piazza di Spagna