Scienza che studia i vari popoli componenti l'umanità, le loro abitazioni
e relazioni, le manifestazioni della loro cultura, i caratteri fisici
predominanti, le attività tecniche ed economiche, le organizzazioni
sociali, giuridiche e politiche e le credenze ed i culti religiosi. ║
E. del mare: parte dell'
e. che studia gli stanziamenti degli uomini lungo le coste,
le loro migrazioni via mare, l'influenza del mare stesso sulle società
umane e perciò s'interessa anche agli usi, costumi, attività
derivati dalla vicinanza delle acque marine (pesca, attività sportive
come il nuoto, la fabbricazione d'imbarcazioni, ecc.) occupandosi pure dei miti,
delle leggende, delle credenze religiose sul cui sviluppo il mare può
aver avuto un'importanza decisiva. I primi spostamenti dell'uomo sulla Terra,
durante il Paleolitico e il Mesolitico hanno avuto luogo esclusivamente sulla
terraferma; solo nel Neolitico iniziarono le migrazioni, dalla zona del Mar
Caspio, anche per via mare. Dapprima gli uomini costeggiarono il Mar Nero e il
Mediterraneo fino a raggiungere le coste del vicino Oriente, dell'Egitto, della
penisola Iberica, della Francia e dell'Italia. Più tardi essi si spinsero
fino alle isole britanniche. Dai ritrovamenti archeologici risulta che genti di
razza negroide vissero in tempi assai remoti nelle Filippine, in Australia, in
Tasmania e in varie isole del Pacifico. è evidente che quegli individui
si sono trasferiti nelle isole partendo dai continenti, effettuando quindi
migrazioni via mare favoriti particolarmente dalle correnti marine. Tali
migrazioni possono esser state compiute da individui isolati o da gruppi
più o meno numerosi. Le correnti marine, e in particolare quelle con
direzione costante, ebbero una parte importantissima nel popolamento di certe
isole come le Antille, per esempio. In tempi lontanissimi uomini partiti dalla
Guinea, per esempio, avrebbero potuto sfruttare la corrente nord-equatoriale
che, provenendo appunto dal Golfo di Guinea, attraversa l'Atlantico e lambisce
le coste delle Antille. In Europa, salvo che per le zone costiere popolate via
mare, le migrazioni ebbero luogo, come è anche logico, lungo la
terraferma. Così dicasi per l'Asia. L'America settentrionale, come oggi
comunemente si ritiene, godette delle migrazioni umane verificatesi lungo lo
stretto di Bering, un vero ponte fra l'Asia e il Nuovo Continente. Diverso
è invece il discorso per quanto concerne l'America meridionale. Il suo
popolamento può essere avvenuto - e non esistono prove che confortino
questa o quella teoria - attraverso l'istmo di Panama, via terra, oppure dal
Pacifico o dall'Atlantico; ma non si esclude nemmeno la possibilità che i
primi abitanti del Sud-America siano qui pervenuti, via mare, attraversando
l'Oceano Antartico. Oppure è possibile che il popolamento sia avvenuto
secondo diverse direttrici. In quanto all'Australia gli studiosi sono convinti
che le prime migrazioni siano avvenute via terra, nell'epoca in cui esisteva
ancora un congiungimento terrestre tra l'Asia sud-orientale e l'Australia. Solo
molto più tardi si sarebbero sovrapposte ai primi abitatori altre genti
giunte via mare. Oltre agli elementi razziali che possono spesso dimostrare
legami fra gli autoctoni di certe isole e le genti di origine continentale, se
ne riscontrano spesso altri in grado di fornire una testimonianza - se non una
vera prova - di antichissimi contatti fra popolazioni geograficamente assai
lontane fra loro. Certi arnesi dell'età della pietra, per esempio, come
le punte bifacciali scanalate, che furono ritrovate tanto nella America del Nord
che nel Sudamerica. Queste punte servirebbero a dimostrare un collegamento fra i
due continenti e proverebbero che, almeno parzialmente, il popolamento
dell'America meridionale è avvenuto attraverso l'istmo di Panama.