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Eterodirezione.

Termine introdotto dal sociologo americano David Riesman per indicare una società caratterizzata da individui tendenti ad essere influenzati dalle prospettive e preferenze provenienti dall'esterno. Essi si contrappongono agli individui diretti dalla tradizione, tipici rappresentanti delle società tradizionaliste del passato, basate su un'economia agricolo-pastorale, e agli individui autodiretti (inner-directed), esponenti tipici di una società di transizione come quella della città capitalistica. Mentre il carattere autodiretto, cioè tendente all'interiorizzazione dei fini propostigli dall'educazione sociale, è tipico della vecchia classe media (banchieri, commercianti, piccoli imprenditori); il carattere eterodiretto si è andato sviluppando soprattutto nella nuova classe media tecnico-impiegatizia, la cui conformità è assicurata dalla persuasione esercitata soprattutto attraverso i mezzi di comunicazione di massa.