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Esther). Tragedia in tre atti con cori di Jean Racine, rappresentata nel
1689. La musica per i cori fu composta da Jean-Baptiste Moureau, organista di
Saint Cyr. Questo lavoro teatrale fu scritto da Racine dopo dodici anni di
silenzio per esaudire le richieste di Madame de Maintenon, che desiderava opere
di carattere religioso da rappresentare nel collegio di Saint-Cyr, che ella
aveva fondato e dirigeva. Da ciò consegue il carattere strettamente
religioso ed edificante della tragedia che ben si accorda del resto con
l'intensa religiosità manifestata negli ultimi anni della sua vita dal
drammaturgo francese. Per quanto riguarda la trama, Racine si attenne fedelmente
al racconto biblico, anche se il carattere dei personaggi risulta in parte
modificato: Ester è infatti una fanciulla dolce e timida, il re un uomo
galante, non soltanto un despota. Non mancano inoltre alcune allusioni a
personaggi di corte ed alla stessa Madame de Maintenon. Nella misura in cui
abbandona i temi e i personaggi a lui cari, Racine non raggiunge qui la
grandezza delle sue altre opere teatrali, malgrado la perfezione stilistica e la
bellezza dei cori che accompagnano l'azione.