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Esquamazione.

Fenomeno per cui le rocce, in seguito al continuo alternarsi di dilatazioni e di contrazioni dovute alle variazioni di temperatura, finiscono col disgregarsi. Per effetto del calore solare, le rocce si riscaldano più o meno a seconda del loro colore: quelle scure si riscaldano di più e quindi maggiormente si dilatano. Inoltre, poiché le rocce sono cattive conduttrici di calore, esse si dilatano in misura maggiore alla superficie che negli strati inferiori. Si aggiunga che, essendo le rocce composte da minerali diversi, è evidente che quelli più chiari si riscaldano meno di quelli scuri con conseguente minor grado di dilatazione. Tali differenze di dilatazione minano la coesione delle particelle di roccia e quindi questa finisce coll'incrinarsi e col disgregarsi. L'alternarsi del caldo, di giorno, col freddo notturno favorisce maggiormente l'azione disgregatrice e, a poco a poco, la roccia si spezza in piccoli frammenti o addirittura in sabbia. L'e. si verifica maggiormente nelle rocce granulari o miste, composte di minerali con diverso coefficiente di dilatazione; nelle zone desertiche dove gli sbalzi di temperatura sono assai notevoli. Di norma, dunque, la sabbia dei deserti è stata originata dal continuo disgregarsi di rocce appartenenti a sistemi montuosi che, per mancanza di vegetazione e di nubi, sono stati maggiormente soggetti all'effetto del calore solare.