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Espressionismo.

Arte - Tipo di pittura, scultura o opera grafica in cui l'artista cerca, con l'alterazione della forma, del colore, dello spazio e delle altre qualità naturalistiche, d'infrangere la realtà esterna di una data situazione e di giungere alla sua verità o essenza emotiva. L'e. tende a penetrare la forma e l'oggetto in modo che l'artista possa perdersi in esso, identificandosi così con qualcosa di più grande o di più potente del suo io individuale. Diversamente dagli impressionisti che si interessavano alla luce e al movimento considerati per se stessi, l'espressionista si serve della luce per effetti drammatici e per penetrare la forma, del movimento per esprimere con violenza le sue emozioni. Come movimento artistico esso è sorto nell'Europa centrale, in Germania e in Austria; ma vi sono molti espressionisti non tedeschi, come per esempio Rouault. Vi sono tre tipi fondamentali di e.: la tendenza del gruppo Die Brücke che ha origine da Van Gogh, dalla scultura africana e dal Fauvismo, e che si esprime in forme alterate ma ancora figurative e tangibili; la tendenza astratta del Blaue Reiter, che s'ispira a Gauguin, a Delaunay e all'arte popolare, e si manifesta in uno stile ritmico in cui la forma compenetra la forma e il colore compenetra il colore; e la Neue Sachlichkeit, o Nuova Oggettività, che è una pittura figurativa ma molto intensa nell'espressione e di una precisione clinica nei particolari. I maggiori esponenti, nella pittura, sono (oltre ai già menzionati): il belga James Ensor; il tedesco Ernest Kirchner; lo svizzero Paul Klee; l'austriaco Oskar Kokoschka: il russo Vasilij Kandinskij; il norvegese Edward Munch; l'ebreo Chaim Soutine. ║ E. astratto: corrente artistica sorta in America nell'immediato dopoguerra, definita anche action painting, che diede origine alla New american painting. La definizione di e. astratto, fu usata per la prima volta dal critico americano Clement Greemberg, e applicata ad un gruppo di giovani artisti, tra cui Pollock, De Kooning, Kline. Il motivo che accomunava le opere molto diverse dei vari pittori, era l'accento marcatamente protestario ed aggressivo in esse contenute. Le intenzioni di questo gruppo di artisti, analoghe a quelle del movimento tedesco di pochi decenni prima, erano di scuotere e sovvertire radicalmente determinati schemi di vita dell'uomo americano odierno e di liberarlo dall'impasse dell'organizzazione, della standardizzazione e dell'alienazione. Fu un episodio d'involuzione pacifica e non priva di punte di velleitarismo. Rimane comunque una tappa notevole dell'arte contemporanea. ● Lett. - L'e. si manifestò con l'eliminazione degli elementi discorsivi in favore della resa espressiva dell'atmosfera. Molto importante per la nascita dell'e. letterario fu la filosofia dell'irrazionale di Max Scheler, che può quindi essere considerato il profeta del movimento, mentre il caposcuola fu senz'altro Franz Werfel. Proprio perché l'e. si batté per lo sganciamento dalla realtà, per la rivalutazione dell'irrazionale e per la libertà dell'espressione, raggiunse i vertici più alti nella lirica e nel dramma. Tra i poeti più significativi citiamo: Trakl, Heym, Becher e Benn. Tra i commediografi Wedekind, Kaiser e Toller. Tra i narratori, la cui adesione al movimento fu peraltro meno vincolata, Döblin, Kafka e Klabund. ● Mus. - Il Secondo quartetto (1907), il Buch der hängenden Gärten (1908) su testi di S. George ed il dramma Erwartung (Attesa, 1909) di A. Schönberg sono le prime composizioni che si possono considerare espressionistiche. Lo stesso Schönberg del resto ed i suoi allievi Alban Berg e Anton Webern collaborarono alla rivista Der blaue Reiter (Il cavaliere azzurro). L'e. vide una forte accentuazione del cromatismo, fino ad arrivare allo stile atonale (dodecafonia). Oltre ai tre musicisti della cosiddetta "scuola di Vienna" citiamo come maggiori rappresentanti dell'e. E. Krenek e P. Hindemith. ● Cin. - Uno dei primi film espressionisti fu Il gabinetto del dottor Caligari di R. Wiene (1919) alla cui scenografia lavorarono H. Warm, W. Röhrig e W. Reinmann. Molto in voga nel periodo compreso fra il 1920 e il 1926, l'e. cinematografico, basato essenzialmente sulla scenografia e sulla rappresentazione di mostri, vampiri, incubi e situazioni anomali, annoverò tra i suoi più grandi rappresentanti Murnau, Fritz Lang (Destino, 1921; Il dottor Mabuse, 1922; Metropolis, 1926) ed il già citato R. Wiene.
Karl Schmidt-Rottluff: “Villaggio verde”, 1919 ca. (Praga, Nàrodnì Galerie)

Vassilij Kandinskij: “Azzurro cielo”