Allevamento del luccio, considerato pesce di ripopolamento in quanto, essendo
esso una specie predatrice, riesce a mantenere un giusto equilibrio nelle acque
abitate dai ciprinidi. Inoltre il luccio trasforma la carne di molti pesci, dal
valore economico nullo o quasi nullo, in carne di buona qualità. Per dar
vita ad un allevamento di esocidi (come il luccio) si procede alla cattura dei
riproduttori - maschi e femmine - nel loro ambiente naturale servendosi di
nasse; la stagione migliore è verso la fine della primavera. Catturati i
pesci, questi vengono poi immessi in incubatori espressamente costruiti in
prossimità di un lago o di un grosso stagno. L'incubazione delle uova
avviene in particolari vasi, detti
vasi di Zoug, nei quali circola una
corrente d'acqua che le mantiene in continuo movimento ed impedisce loro di
attaccarsi alle pareti. Si procede quindi alla loro fecondazione artificiale col
cosiddetto
metodo asciutto. La durata dell'incubazione è, in
media, di 70 gradi-giorno (il grado-giorno esprime la durata di un giorno alla
temperatura di 1 grado centigrado). Per avere l'effettiva durata basta dividere
il numero dei giorni per i gradi di temperatura; se la temperatura è di
10°C, un'incubazione di 70 gradi-giorno corrisponde dunque a 70 diviso 10 =
7 giorni effettivi; se la temperatura è di 15°C, allora si divide 70
per 15 e si ottiene una durata effettiva di 5 giorni circa. Quando è
prossima l'esclosione delle uova queste vengono trasferite in una cassetta
d'incubazione modello californico dove gli avannotti, lunghi 8 o 9 mm alla
nascita, si trovano più a loro agio e si possono fissare al substrato
rimanendo, come loro costume, in posizione verticale. Dopo 160 o 180
gradi-giorno circa l'avannotto ha riassorbito interamente il sacco vitellino; a
questo punto i pesciolini sono pronti per ripopolare l'ambiente loro destinato e
si provvede quindi a "seminarli" a piccoli gruppi calcolando un avannotto per
ogni metro quadrato di superficie d'acqua.