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Escatologia.

Termine usato prevalentemente nel linguaggio teologico per indicare la dottrina del fine ultimo. L'e. può essere individuale, come nelle religioni primitive, oppure collettiva come si può riscontrare nel Manicheismo o nel Brahmanesimo. Al Cristianesimo è invece dovuta la nascita di un'e. storica ossia dell'attesa della venuta piena e totale del regno di Cristo. Un esempio di ciò è dato nei libri del Nuovo Testamento dalla ricorrente espressione: "Pienezza dei tempi". Nella sua opera De civitate Dei, Sant'Agostino considera il motivo escatologico come la conclusione della città terrena e celeste. Gioacchino da Fiore fu nel Medioevo il centro di un notevole movimento escatologico. Nel suo cammino storico l'e. assume anche un significato politico e sociale di cui abbiamo un esempio nella Utopia di Tommaso Moro. Più tardi, precisamente nel 1700-1800, essa sarà intesa come progresso. Alcune correnti contemporanee intendono infine il problema escatologico come significato della storia e del destino umano.