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Escalation.

Voce inglese: scalata. Termine del linguaggio politico militare, indicante il passaggio graduale dallo stato di pace a quello di guerra e, una volta iniziata la guerra, in una risposta progressivamente sempre più violenta alle iniziative e alle azioni belliche dell'avversario. Il curriculum dell'e., è quindi seminato di tappe lungo un percorso che, dalle pressioni diplomatiche ed economiche, può portare, senza che vi siano passaggi ben definiti, ad un conflitto armato e, successivamente, al passaggio dall'uso di armi convenzionali a quelle termonucleari. Negli anni Sessanta, in seguito alla parità con l'USA, raggiunta dall'URSS in campo nucleare, l'America, attraverso il generale M. Taylor e il segretario alla difesa R. Mc Namara, affianca al termine e. quello di risposta graduale, allo scopo di evitare un estendersi della tensione internazionale. Il termine è stato largamente applicato con riferimento particolare alla condotta degli Stati Uniti nei confronti del Vietnam. La storia recente presenta tuttavia, oltre al Vietnam, vari altri esempi significativi di e., anche se spesso questa si è fermata ai primi gradini, come nel caso della crisi dei missili cubana del 1962, che si arrestò allo stadio delle minacce e della mobilitazione della flotta statunitense. Nel caso del Vietnam, invece, l'e. ha raggiunto quote molto alte, attraverso tappe quali: invio di reparti armati sul territorio vietnamita; aumento vertiginoso dei contingenti americani; progressiva assunzione, di fatto, dell'autorità politica nel Vietnam del Sud da parte delle autorità militari statunitensi; inizio dei bombardamenti nel Vietnam del Nord e loro progressiva intensificazione. Caratteristica propria dell'e., ben esemplificata dal caso vietnamita, è il passaggio ad atti di ostilità e di guerra guerreggiata, senza una formale dichiarazione di guerra, cioè senza quell'attacco, indicante il punto di scissione tra la pace e la guerra, considerato necessario nella tradizione delle relazioni internazionali. La strategia dell'e. si rifà a un analogo concetto della dottrina economica sui mezzi di ritorsione, ma si discosta sostanzialmente da questo nella misura in cui assume forme non difensive ma aggressive. La strategia economica dei mezzi di ritorsione prevede infatti una risposta graduale, essenzialmente difensiva, basata su un adeguamento continuo ai tipi di attacco portati dal nemico, senza però superare la "soglia" dell'attacco stesso. Il concetto implicito nell'e. è invece quello di salire a una "soglia" sempre più alta, rispetto a quella raggiunta dal nemico, per cui vengono adottati mezzi di pressione sempre più duri, implicanti quindi il concetto, non tanto di difesa, quanto di aggressione.