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Erìstica.

Termine di origine greca indicante l'arte dei ragionamenti sottili e speciosi. E. è propriamente l'arte di ragionare rilevando le interne contraddizioni di un'argomentazione non per ricercare la verità, ma con l'intento di mettere in imbarazzo l'interlocutore e di avere la meglio su di lui. Pertanto l'e. è la degenerazione della dialettica ed è una caratteristica propria dell'antica filosofia sofistica nell'ultima sua fase. Filosofi propriamente eristici furono gli appartenenti alla scuola megarica detta perciò anche scuola e. Tale scuola, fondata da Euclide di Mègara (IV sec. a.C.), sviluppò la dialettica dal Socratismo, trasformandola in sottigliezza e. Secondo Aristotele, il fine ultimo che si propongono i maestri dell'arte del disputare è quello di costringere l'interlocutore a divagare e, infine, a confessarsi incapace di trovare argomenti validi per sostenere le proprie tesi.