Scienziato, poeta, critico letterario e filologo greco. Fu amico di Archimede,
che gli indirizzò la lettera sul metodo infinitesimale, scoperta da
Heiberg nel 1906. Dopo aver studiato ad Alessandria con Callimaco,
E. si
recò ad Atene, dove si avvicinò alla scuola platonica. Fu
richiamato ad Alessandria da Tolomeo III Evergete, per succedere a Callimaco
nella direzione della Biblioteca. Morì suicida, essendo stato colpito da
una malattia progressiva della vista. Di
E. si conservarono pochi
scritti, fra cui la
Geografia. E. fu il primo a tentare il calcolo del
grado di meridiano. A lui di deve il procedimento (
crivello di E.) per la
determinazione empirica dei numeri primi inferiori ad un numero dato, attraverso
la successiva cancellazione dei numeri non primi. Ma la scoperta più
importante di
E. è quella di uno strumento meccanico (il
mesolabio, dispositivo per determinare le medie), atto a risolvere, per
via meccanica, il problema dell'inserzione di due medi proporzionali successivi,
tra due segmenti dati. Come poeta,
E. scrisse due poemetti epici:
Hermes e
Anterini o
Esiodo, e l'elegia
Erigone. Come
critico considerò l'arte senza tener conto del fine morale ed educativo
di essa; si oppose all'interpretazione allegorica di Omero e riconobbe i diritti
dell'immaginazione nella geografia di Omero e nel racconto dei viaggi di
Odisseo. La sua opera più importante come filologo è il libro
Sulla commedia antica (Cirene circa 284 a.C. - Alessandria circa 192
a.C.).