Med. - Sindrome clinica caratterizzata da crisi convulsive ricorrenti,
clinicamente polimorfe, ad espressione motoria, sensitivo-sensoriale, vegetativa
o psichica, causate da un'abnorme scarica di neuroni che può coinvolgere
o estendersi a qualunque porzione dell'encefalo. Fra le varie manifestazioni che
integrano la sindrome epilettica si distinguono: il grande male, il piccolo male
e l'
e. parziale. L'
e. viene distinta in sintomatica e in
essenziale o idiopatica, a seconda che esista o meno la possibilità di
individuarne la causa in un determinato processo anatomo-patologico.
Nell'
e. sintomatica le crisi derivano da una lesione organica del
cervello mentre nell'
e. essenziale o idiopatica il disturbo pare sia
trasmesso ereditariamente in quanto non sono riscontrabili lesioni cerebrali.
Nelle ricerche patogenetiche hanno particolare importanza le osservazioni
anatomo-cliniche di J.H. Jackson (V.), gli
esperimenti di Amantea e le ricerche eseguite col metodo della
elettroencefalografia. L'accesso di piccolo male si manifesta in più
forme: l'assenza (chiamata talora picnolessia), caratteristica dell'infanzia,
consistente in una brevissima crisi di sospensione della coscienza e tendente a
trasformarsi in crisi di grande male; le scosse muscolari involontarie senza
perdita di coscienza; l'astasia, con perdita improvvisa della coscienza.
L'accesso di grande male compare improvvisamente senza alcun prodromo ed
è caratterizzato da crisi tonico-cloniche generalizzate con conseguente
perdita improvvisa della coscienza, sospensione del respiro e cianosi del volto.
Generalmente l'
e. parziale è invece circoscritta ad una zona
dell'encefalo; le crisi possono essere a sintomatologia elementare (motorie,
sensitivo-sensoriali, vegetative) o complessa (confusionali, psicomotorie,
affettive, psicosensoriali). La scarica epilettogena può tuttavia
diffondersi bruscamente all'encefalo determinando una crisi tonico-clonica
generalizzata simile a quella del grande male. Il trattamento classico
dell'
e. è basato sulla somministrazione di antiepilettici a
seconda del singolo caso. La maggior parte degli epilettici, se curati
adeguatamente, possono condurre una vita normale.