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Epaminònda.

Uomo politico e generale tebano. Figlio di Polimnide, ebbe educazione liberale e fu allievo del filosofo pitagorico Liside. Il suo primo atto politico di rilievo fu il rifiuto (371) di firmare la pace generale proposta al Congresso di Sparta, in quanto gli si chiedeva di sottoscriverla solo a nome di Tebe e non di tutti gli altri Beoti: seguì l'invasione spartana della Beozia e la fulgida vittoria tebana di Leuttra. Negli anni successivi E. invase due volte il Peloponneso (370-69) minacciando direttamente Sparta. Quando prevalse in Tebe il partito della pace, fu processato assieme a Pelopida per alto tradimento; fu assolto, ma degradato a semplice soldato. Un suo atto di valore nella guerra contro Alessandro di Fere lo rimise in primissima posizione. Poi, la morte di Pelopida, l'inutilità della terza e quarta spedizione del Peloponneso (367-362) segnarono il tracollo del potere beotico ancor prima che nell'incerta battaglia di Mantinea E. perdesse la vita (Tebe 418 circa - Mantinea 362 a.C.).