Bioch. - Ramo della biochimica, che studia gli enzimi. ● Encicl. - Nella
storia dell'
e., si possono distinguere tre grandi periodi. Il primo va
dal XVII sec. al XVIII sec., e comprende le prime osservazioni scientifiche
sulla fermentazione alcoolica, sulla putrefazione e su certe trasformazioni
chimiche, riconosciute, più tardi, di natura enzimatica. Lavoisier (1789)
dimostrò, per primo, che la fermentazione alcoolica era un processo che
seguiva le leggi quantitative della chimica; da allora ebbe inizio il periodo
moderno dell'
e. Nel secondo periodo, che occupa il XIX sec., si estesero
ed approfondirono le conoscenze sulle fermentazioni in generale e su quella
alcoolica in particolare; furono scoperte inoltre, e studiate, alcune
trasformazioni chimiche enzimatiche negli animali e nelle piante. Kirchoff
(1814) scoperse che un componente del glutine del grano è capace di
trasformare l'amido in destrina e zucchero; Robiquet e Boutron stabilirono
(1830) che nelle mandorle amare vi è una sostanza, denominata, poi,
emulsina, capace di scindere l'amigdalina. Nel 1831 Lenchs descrisse l'azione
della ptialina salivare sull'amido; nel 1833, Payen e Persoz isolarono l'amilasi
dall'orzo tallito; nel 1836, Schwann scoprì la pepsina nel succo
gastrico; nel 1837, Cagniard De La Tour, Schwann e Kutzing provarono che il
lievito, prima creduto un composto chimico, era un organismo vivente; nel 1856,
Corvisart scoprì la tripsina. Tra il 1860 ed il 1875, Pasteur
dimostrò che, affinché avvenissero la fermentazione alcoolica e le
altre fermentazioni, era necessaria la presenza di microrganismi vivi. In
conseguenza, fu fatta una distinzione tra
fermenti organizzati,
indissolubilmente legati a cellule vive e non estraibili da queste in forma
attiva, e fermenti
non organizzati, secreti da cellule o estraibili in
forma attiva; questi ultimi furono denominati
enzimi da Kühne, nel
1878. Nel 1897 Buchner provò che dal lievito si poteva spremere un succo
capace di compiere la fermentazione alcoolica, dimostrando che la distinzione
tra fermenti organizzati e non organizzati non aveva ragione di essere; da
allora ebbe inizio il periodo attuale dell'
e.