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Ente.

Ciò che esiste, ciò che è in assoluto senz'altra determinazione. ● Mat. - Oggetto di cui si suppone per il momento la sola esistenza e al quale si attribuiscono determinate proprietà. ● Filos. - Il concetto filosofico di e. si definisce in rapporto con quello di essere. Platone considera e., ossia esseri in assoluto, le Idee. Aristotele, pur rifiutando la dialettica platonica e risolvendo il divenire come uno sviluppo dell'essere stesso, ammette un unico e. immobile, quale termine del processo dei singoli esseri. Questa concezione si fuse poi con l'intuizione religiosa cristiana e la concezione di un Essere supremo, Uno e Unico. Dottrina propria dell'e. è quella di V. Gioberti secondo cui le due rivelazioni che noi possediamo dell'e. divino, quella filosofica, scoperta dalla ragione, e quella religiosa, affidata alla tradizione, rappresentata dalla Chiesa, si integrano perfettamente tra loro. La dottrina del Gioberti si compendia nelle due formule: "L'E. crea l'esistente" e "L'esistente ritorna all'E.". La prima vuole indicare il processo attraverso cui tutti gli "esistenti", ossia gli esseri particolari della realtà sensibile, si originano dall'Essere assoluto e unico, Dio. La seconda vuole indicare il ritorno dell'uomo a Dio, dell'esistente all'E., sulla base del concetto dell'umana perfettibilità (V. ESSERE). ● Dir. - La distinzione fra persone giuridiche pubbliche e private si connette alla partizione del diritto in pubblico e privato. Secondo il nostro diritto, sono e. pubblici lo Stato, gli e. territoriali, le istituzioni di beneficenza e numerosi altri e. cui l'ordinamento attribuisce la qualifica di pubblici. Quando si verifichi quest'ultima ipotesi, e quali siano i criteri per riconoscere la natura pubblica di un e., costituisce oggetto di vive controversie dottrinali. La dottrina più recente ritiene che nessuno dei vari criteri sinora formulati possa essere utilizzato ad esclusione degli altri e che si tratti, piuttosto, di diversi indici della natura pubblica di un e.