Capacità di un corpo di produrre lavoro, misurata, per definizione, dal
lavoro stesso che esso può effettuare. Le forme di
e. sono
misurate dall'
erg (sistema C.G.S.), dal
joule, dal
chilogrammetro. ● Chim. -
E. di attivazione: nelle reazioni
chimiche la minima
e. cinetica che deve possedere una molecola,
affinché possa entrare in reazione per urto contro un'altra molecola.
● Fis. -
E. nucleare (impropriamente
atomica): quella
liberata nelle reazioni nucleari: è conseguenza della trasformazione
della materia in
e. secondo l'equazione di Einstein:
E =
Δ
m c2 , dove
E è l'
e. corrispondente
all'annullamento della massa Δ
m, e
c è la
velocità della luce. Nella fisica nucleare l'unità di misura di
e. delle particelle è il
volt-elettrone
(V. anche ENERGIA
NUCLEARE). ║
E. chimica:
e. potenziale esistente fra
molecole capaci di reagire; si libera all'atto della reazione trasformandosi in
altre forme di
e.: termica, elettrica, meccanica, luminosa, ecc. ║
E. cinetica: posseduta da un corpo per il fatto di essere in movimento
(V. CINETICA). ║
E. elettrica:
posseduta da cariche elettriche in quiete o in movimento. Nel primo caso (
e.
elettrostatica) è dovuta all'attrazione e alla repulsione mutua delle
cariche elettriche; infatti una carica spostandosi in un campo elettrico
può compiere del lavoro, cioè possiede dell'
e. Nel secondo
caso è quella scambiata lungo un circuito percorso da corrente elettrica.
Il circuito cede
e. che si tramuta in altre forme di
e.
(
potenziale, chimica, meccanica, ecc.) (V.
anche ENERGIA ELETTRICA). ║
E.
elettromagnetica: l'
e. associata ad un campo elettromagnetico.
L'
e. elettromagnetica ha la proprietà di propagarsi per onde
elettromagnetiche con la velocità della luce e riassume le varie forme di
e. elettrica e magnetica. La conoscenza delle sue proprietà
è indispensabile nello studio dei fenomeni connessi con l'irraggiamento e
la propagazione dell'
e. ║
E. interna:
e. che un corpo
o un sistema di corpi contiene in forme direttamente non visibili, la cui
esistenza, postulata dalla termodinamica, si rivela direttamente nelle
trasformazioni termodinamiche, chimiche, nucleari, ecc.
(V. anche ENERGIA
INTERNA). ║
E. di legame: presente nel nucleo di un atomo,
associata alle
forze di scambio agenti fra protoni e neutroni che lo
costituiscono. ║
E. libera: il termine, dovuto a H. Helmholtz, sta
a indicare in termodinamica la funzione, dipendente unicamente dallo stato del
corpo,
F = U - TS, differenza fra l'
e. interna
U e il
prodotto (misurato in unità di lavoro) della temperatura (assoluta)
T per l'entropia
S (V. anche
ENERGIA LIBERA). ║
E. magnetica: il
termine è adoperato per indicare sia l'
e. magnetostatica, sia
l'
e. magnetica delle correnti elettriche. La prima è
e.
associata a un campo magnetico prodotto da masse magnetiche. La seconda è
associata a una corrente elettrica che genera un campo magnetico. Valgono
considerazioni analoghe a quelle appena fatte per l'
e. magnetostatica;
vale la stessa espressione per la densità dell'
e., H e
B
essendo i vettori caratterizzanti il campo magnetico generato dalla corrente
(V. anche ENERGIA MAGNETICA
ED ELETTROMAGNETICA). ║
E. meccanica: capacità
posseduta da un corpo a produrre un lavoro meccanico. ║
E.
potenziale: la qualifica potenziale viene attribuita all'
e. in tutti
i casi in cui non si tratta di un'
e. posseduta o immagazzinata nel corpo
(V. ENERGIA POTENZIALE). ║
E.
raggiante: di natura elettromagnetica, emessa da certi corpi in opportune
condizioni di eccitazione. L'
e. raggiante si trasmette attraverso lo
spazio, anche vuoto, per onde che si propagano con la velocità della
luce. Oltre che sotto l'aspetto ondulatorio l'
e. raggiante si può
considerare come un insieme di elementi energetici, i fotoni. ║
E.
superficiale:
e. potenziale che si accumula in una lamina liquida
tesa, dovuta alla forma che in tal modo si viene a imporre alla lamina. In
accordo con le loro proprietà di contrattilità le lamine liquide
assumono la minima area e quindi la minima
e. superficiale compatibile
con le forze esterne e con i vincoli. ║
E. termica: lo stesso che
calore; questo infatti non è che una forma di
e. Il termine
si usa particolarmente in termodinamica allorché sono in gioco
trasformazioni di calore in altre forme di
e. o viceversa
(V. anche ENERGIA
TERMICA). ║
E. mutua: il termine è usato nei casi
più disparati quando si vuol porre l'accento sul fatto che un'
e.
è dovuta alla reciproca presenza di due o più corpi. Così
è un'
e. mutua l'
e. gravitazionale, dovuta alla presenza di
due masse; l'
e. elettrostastica e magnetostatica, dovuta alla presenza di
cariche elettriche e magnetiche. In particolare
e. mutua di due circuiti
è una parte dell'
e. associata al campo magnetico creato
dall'azione simultanea di due correnti elettriche. ● Econ. - Notevolissimi
sono stati, nel corso degli ultimi anni e in tutti i Paesi del mondo, gli
incrementi di consumo di
e. I fabbisogni energetici sono aumentati, in
misura direttamente proporzionale all'espansione delle moderne attività
industriali. Un bilancio degli ultimissimi anni consente di valutare
l'incremento annuo dei consumi energetici mondiali al di sopra del 6%, tasso
notevolmente superiore a quello che caratterizzò il periodo seguente il
secondo conflitto mondiale. Per quanto riguarda il contributo delle diverse
fonti di
e., si nota, nel complesso, un lento ma irreversibile regresso
percentuale dei combustibili solidi, che ormai superano appena il 40% del
totale; e ciò a vantaggio soprattutto degli idrocarburi liquidi e gassosi
(derivati del petrolio e metano). Non ancora valutabile sul piano internazionale
l'apporto dell'
e. termonucleare, che tuttavia presenta concrete
prospettive per un futuro non lontano. ● Psicol. - Secondo Freud è
presumibile che, come risulta dalle scienze naturali, nella vita mentale operi
qualche specie di
e., tuttavia non sussistono dati che consentano di
avvicinarsi a una sua conoscenza per analogia con altre forme di
e. Il
concetto freudiano di
e. psichica non si occupa di fenomeni quali la
stanchezza mentale, le differenze di vitalità, ecc., ma tende a spiegare
lo spostamento dell'attenzione, dell'interesse e dell'attaccamento da un
soggetto a un altro e da un'attività a un'altra. La spiegazione postula
che una certa quantità di
e. sia investita nelle
rappresentazioni mentali di
oggetti (persone) e che tale
quantità vari a seconda della mobilità. Secondo Freud, infatti,
sussistono due forme di
e. nervosa o psichica: una mobile, l'altra fissa.
L'
e. mobile (o
libera) è caratteristica dell'
Es;
l'
e. fissa (o
legata) è caratteristica dell'
Io. In
altri termini, l'
e. fissa è caratteristica di parti strutturate
dell'apparato psichico e interessa i
processi secondari, ossia
l'attività di pensiero conscia; l'
e. mobile caratterizza parti non
strutturate dell'apparato psichico e interessa i
processi primari, ossia
l'attività mentale inconscia. L'
e. che investe il pensiero del
processo primario è
mobile in quanto le idee e le immagini, come
avviene per es. nel sogno, sono per gran parte intercambiabili: un'idea o
immagine ne simboleggia spesso un'altra. L'
e. che investe il pensiero del
processo secondario, ossia il pensiero conscio, razionale, è
fissa
in quanto le immagini, le idee e le parole hanno un valore e un significato in
genere costanti. Sia nella sua distinzione iniziale tra
istinti sessuali
e
istinti dell'Io, sia in quella successiva tra
istinti di vita e
istinti di morte, Freud considerò la libido come l'
e. degli
istinti sessuali e degli istinti di vita, ma non applicò alcun termine
distintivo per l'
e. degli istinti dell'Io e degli istinti di morte.
Secondo la corrente neofreudiana, cui fanno capo i cosiddetti "psicologi
dell'Io", l'Es è investito di
e. sessuale e aggressiva, mentre
l'Io usa
e. proveniente anch'essa dall'Es, ma privata di gran parte della
sua originaria carica sessuale e aggressiva. ║
Fonti di e.: nella
nostra società le fonti energetiche naturali vanno sempre più
esaurendosi. Scienziati e tecnici sono quindi stimolati continuamente a cercare
nuove fonti di
e. e a perfezionare lo sfruttamento di quelle conosciute.
Accenniamo alle più importanti fonti di
e. sfruttate dall'uomo;
e. idraulica: fra le più importanti macchine che sfruttano le
forze della natura hanno particolare impiego i mulini ad acqua. Già
comunissimi in tutta l'epoca romana, essi furono impiegati fin dall'inizio per
macinare il grano e per le segherie. Potremmo considerare come sviluppo
definitivo del mulino ad acqua le grandi turbine idrauliche degli immensi
impianti idroelettrici. Hanno particolare importanza i fiumi, perché
permettono in particolari condizioni topografiche la creazione di bacini dai
quali l'acqua precipita forzatamente nelle condotte trasformando la sua
e. potenziale in
e. cinetica, quindi ponendo in rotazione le
turbine, che a loro volta muovono gli alternatori generando
e. elettrica.
Questa
e. prodotta nelle centrali viene inviata nelle sottostazioni di
trasformazione allo scopo di elevare la tensione a valori dell'ordine di 20.000
volt e oltre, per ridurre al minimo le perdite durante il percorso fino ai
centri abitati. Qui l'
e. subisce il processo inverso, cioè viene
trasformata da
e. ad alta tensione a quella comunemente usata. Una
particolare
e. idraulica è quella delle maree, dovute
all'attrazione del sole e della luna sulle grandi masse d'acqua. Si utilizza
questa
e. quando le condizioni locali rendono convenienti i costi di
impianto ed il loro sfruttamento. ║
E. solare: solo recentemente
l'uomo ha iniziato a sfruttare l'
e. che può produrre il sole. Gli
studi sono ancora nella fase sperimentale per quanto riguarda la produzione di
e. derivante dal sole, ma qualche risultato significativo è
già stato raggiunto. Ad esempio constatiamo l'efficienza delle batterie
solari montate sui satelliti che basano la loro funzionalità sul noto
fenomeno della cellula fotoelettrica d'un esposimetro. ║
E. del
vento: pur restando un'
e. che fornisce la natura, quella del vento
è un'
e. in disuso quasi ovunque. Sfruttata in luoghi dove le
condizioni atmosferiche lo permettono, con opportuni meccanismi (mulini a
vento), l'
e. del vento viene trasformata in
e. meccanica o
elettrica. ║
E. dei geyser o dei soffioni: proviene da getti
d'acqua calda (geyser) o soffioni che sgorgano dal suolo sotto forma di
vapore, che opportunamente utilizzato muove turbine e alternatori
producendo così
e. elettrica. ║
E. dei combustibili:
legna, torba, lignite, litantrace, antracite costituiscono i combustibili
solidi; ai combustibili liquidi appartengono gli alcooli ed il petrolio con i
suoi derivanti; i combustibili gassosi sono costituiti da metano, soffioni e
geyser. Caratteristica essenziale dei combustibili è il potere calorifico
Q in relazione al comburente impiegato per la combustione. La loro grande
importanza si deve al fatto che sono una fonte di
e. concentrata e
facilmente trasportabile: è questa la ragione della loro vasta
utilizzazione negli impieghi più svariati. Un'importante applicazione
è la produzione di
e. elettrica mediante centrale termiche a
vapore o a nafta. ║
Unità energetiche: qualsiasi forma di
e. ha le dimensioni ml
2t-
2 cioè massa per
(lunghezza)
2 diviso (tempo)
2. Le unità usate nel
lavoro scientifico sono invariabilmente il grammo (g), il centimetro (cm) e il
secondo (sec), che costituiscono la base del sistema c.g.s. Il metro, o cento
centimetri, era stato in origine definito come 1/10
7 volte la
lunghezza del quadrante terrestre, dal polo Nord all'Equatore, passante per
Parigi. Il metro standard è definito oggi come la distanza fra due
incisioni su una barra tenuta alla temperatura costante di 0°C all'Ufficio
internazionale dei pesi e delle misure a Sèvres presso Parigi. La
lunghezza del quadrante terrestre è, sulla base del metro standard,
1,00021 x 10
7 m. Il chilogrammo standard (1.000 g) è definito
dalla massa di un campione di platino iridio, anch'esso custodito nel suddetto
ufficio di Sèvres; esso avrebbe dovuto essere uguale al peso di 1.000
cm
3 di acqua "pura" alla temperatura del massimo di densità,
4°C; ma in realtà differisce leggermente. Il litro è il
volume occupato da un chilogrammo di acqua a 4°C e 1 atm di pressione ed
avrebbe dovuto essere uguale a 1.000 cm
3; in realtà un litro,
definito come sopra, è 1.000.027 cm
3 e a causa di tale
discrepanza va sempre più entrando nella pratica comune l'esprimere
volumi di liquidi e gas in forma di millilitri (ml), cioè in millesimi di
litro, anziché in cm
3. Il secondo è definito uguale a
1/86.400 volte il giorno solare medio, cioè l'intervallo medio tra i
successivi passaggi del sole attraverso uno stesso meridiano. L'unità di
e. nel sistema c.g.s. è l'erg, uguale al lavoro compiuto da 1
dine per lo spostamento di 1 cm, essendo la dine quella forza che agendo
per 1 secondo sulla massa di un grammo le conferisce una velocità di
traslazione di un centimetro per secondo. Dato che l'erg è unità
troppo piccola si usa in pratica un'altra unità, il joule, uguale a
10
7 erg. Purtroppo una certa confusione è stata determinata
dalla necessità di distinguere il joule assoluto, definito come sopra,
dal joule internazionale, basato su unità elettriche. Teoricamente il
volt-coulomb assoluto dovrebbe essere uguale a 10
7 erg, cioè a
1 joule. Ma le definizioni attuali del volt, basate sulla forza elettromotrice
della pila Weston, e del coulomb, basate sulla quantità d'argento
depositate per elettrolisi in un tempo determinato da una corrente di
intensità definita fanno sì che il volt-coulomb internazionale, o
joule internazionale, sia uguale a 1,0002 joule assoluti. è necessario
pertanto distinguere fra joule internazionale e joule assoluto, mentre
evidentemente non può sussistere alcun dubbio nei riguardi dell'erg e
questa unità dovrebbe possibilmente essere sempre usata per evitare
confusione.