Med. - Termine generico per indicare l'infiammazione acuta o cronica
dell'encefalo. Tale denominazione comprende malattie sensibilmente diverse tra
di loro e, a seconda dei criteri discriminatori adottati, si può
riservare il termine di
e. alle sole infiammazioni primitive
dell'encefalo, secondo la tesi di H. Spatz, oppure, lo si può estendere
alle infiammazioni dette secondarie. A seconda della localizzazione, elettiva o
predominante, dell'affezione, l'
e. viene così denominata:
polioencefalite, se investe la materia grigia, leucoencefalite, se investe la
materia bianca del nevrasse ed encefalomielite, se investe il midollo spinale.
Quando le lesioni ledono praticamente l'intero encefalo viene utilizzato il
termine di panencefalite. Rientrano nella denominazione di
e. primarie
dovute a virus ad elettivo neurotropismo: l'
e. epidemica, detta anche
letargica per la frequente ipersonnia della fase acuta, o
malattia di von
Economo, dal nome del neurologo che per primo ha individuato il virus
filtrabile che ne è la causa. In tale
e. si distinguono una fase
acuta e una fase cronica successiva. Caratteristiche della fase acuta sono:
disturbi oculari, del sonno, del tono muscolare, febbre, ipercinesie, segni di
sofferenza del cervelletto e alterazioni psichiche. La fase cronica è
invece caratterizzata dallo sviluppo di una sindrome parkinsoniana. Altre forme
di
e. primitive da virus filtrabili, ma che non provocano lesioni
irreversibili nonostante abbiano un decorso con gravi disturbi psichici, sono
l'
e. americana, l'
e. giapponese e l'
e. del tifo
esantematico. Le
e. secondarie a genesi infettiva comprendono:
l'
e. metastatica, dovuta alla disseminazione per via ematica di emboli
settici provenienti da focolai microbici;
e. purulenta, che comprende
tanto l'infiammazione suppurativa diffusa del cervello, quanto la forma
circoscritta (ascesso cerebrale);
e. emorragica, che può essere
data da un qualsiasi stato tossico o da una malattia infettiva.