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Empiriocriticismo.

(composto di empirismo e criticismo). Indirizzo filosofico sviluppatosi nella seconda metà del secolo scorso dal filone del Positivismo. Esso fu opera soprattutto di Richard Avenarius ed Ernst Mach che, riallacciandosi a Hume, giunsero a elaborazioni analoghe indipendentemente l'uno dall'altro. Partendo dal Positivismo, l'E. o Empirismo radicale intendeva liberarlo da quei residui di dogmatismo e di metafisica che ancora esso aveva in sé, ma su questa strada esso finì col mettere in crisi il Positivismo, anziché arricchirlo di nuovi fermenti. Intendendo partire dall'esperienza pura, (esso è detto anche filosofia dell'esperienza pura), ossia dalla sensazione come sola realtà accertata e fonte prima di ogni vero sapere, l'e. respinge ogni altra forma di conoscenza. Concetti come quelli di "sostanza", "causa", "io", non risultando come dati dell'esperienza, sono respinti, in quanto considerati illusori. Anche i concetti di "atomo", "massa", "forza", vengono considerati come degli strumenti fittizi per la sistemazione dei dati sensibili secondo schemi razionali. Essendo l'io l'insieme dei dati percepiti di volta in volta, non vi può essere alcuna distinzione tra soggetto e oggetto: entrambi si identificano in un'unica realtà psicofisica. Anche i concetti e le leggi di natura non corrispondono a entità oggettive. Il concetto non è che una somma di elementi fornitici dalla sensazione; il nostro pensiero, nell'impossibilità di ricordare le singole sensazioni, crea dei modelli rappresentativi di una somma di sensazioni, vale a dire dei "concetti", che consentono di rievocarle più facilmente. La somiglianza e la regolarità dei fenomeni consentono alla coscienza di riunire molte cose, tra loro diverse solo per alcuni particolari, in un unico concetto o nella formula di un'unica legge. Concetti e leggi hanno perciò un carattere di economicità. Non esprimendo delle verità immutabili, ma tendendo soprattutto all'economicità, la scienza si modifica e progredisce col tempo, secondo il principio dell'evoluzione. Da parte sua la filosofia è sia la somma dei risultati ultimi delle singole scienze sia la critica dei concetti e dei metodi scientifici.