Turbamento e agitazione. Stato sia della mente che del corpo, consistente in un
sentimento determinato da uno stimolo esteriore o interiore e che può
essere piacevole (gioia) o spiacevole (collera, paura, delusione, vergogna,
ecc.), accompagnato da un particolare comportamento, da manifestazioni
espressive e da mutamenti fisiologici (variazioni del ritmo cardiaco e
respiratorio, sudorazione e altri fenomeni secretori, ripercussioni sul tubo
digerente, ecc.). Le
e. coprono infatti un arco di sensazioni molto vasto
che da percezioni piuttosto dolci (stati affettivi) si estende sino a
manifestazioni violente quali il furore e il terrore. Ogni attività
conoscitiva, immaginativa o pratica ha sempre un tono emotivo, sentimentale.
Ricevendo delle impressioni si hanno delle sensazioni che possono essere
piacevoli o sgradevoli, in connessione con la tendenza a desiderare o a
rifiutare l'oggetto eccitante. In genere, gli individui in cui le idee,
rappresentazioni, associazioni svolgono una parte importante, hanno una vita
psichica intensa e fortemente emotiva. La psicologia tende a differenziare le
e. dai sentimenti. Vengono infatti considerati come
e. gli stati
affettivi rapidi, improvvisi e spesso violenti e disordinati, con immediate
ripercussioni organiche. I sentimenti sono invece stati affettivi meno intensi,
ma duraturi e costanti. Tra i due stati affettivi vi è quindi una
differenza di quantità e di intensità. Stati emozionali sono la
paura, la disperazione, la collera; stati affettivi, ossia sentimenti, la
tenerezza e la speranza. Mentre le
e. violente mettono in uno stato di
squilibrio e danno luogo alle passioni, le
e. moderate eccitano
l'immaginazione e promuovono l'azione. Diverse sono le interpretazioni date
dalle varie scuole psicologiche all'
e. Largamente accettata è la
distinzione fatta dallo psicologo inglese W. Mc Dougall tra sentimenti (amore,
odio, rispetto, ecc.);
e. primarie (paura, ira, tenerezza, ecc.);
e. complesse (ammirazione, invidia, ecc.). Tale distinzione ha avuto
scarsa considerazione da parte della psicoanalisi che tende a interpretare le
e. semplici come manifestazioni di quelle
complesse (es. l'
ira
come una manifestazione di odio), supponendo inoltre la presenza già
all'inizio della vita delle
e. complesse. Inoltre, la teoria
psicoanalitica tende a identificare le
e. con gli
affetti,
cosiderandole come quantità di
energia legate alle idee. Essa
inoltre ritiene che la loro presenza indichi un disturbo nell'equilibrio
psichico e che perciò esse interferiscano nell'adattamento.