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Elèttrodo.

Terminale metallico di forma e dimensioni atte a favorire l'acquisizione o la perdita di elettroni. Impiegati in dispositivi elettrici in cui si svolgono fenomeni di conduzione non per contatto materiale: si parla pertanto di e. nei tubi elettronici, nelle celle elettrolitiche, nei transistori e semiconduttori in genere. Gli e. che ricevono elettroni vengono chiamati anodi, quelli atti alla loro emissione vengono chiamati catodi. Nei processi elettrolitici di dissociazione, per ottenere metalli con alto grado di purezza, nei processi galvanoplastici, ecc. un e. (anodo) si dissolve, durante il processo, mentre l'altro (catodo) viene ricoperto dagli ioni da esso richiamati e neutralizzati. Gli e. per saldatura erano inizialmente senza alcun rivestimento (fine 1800). Tale sistema presenta i seguenti inconvenienti: difficoltà di accensione, difficoltà di mantenimento dell'arco, deposito irregolare del metallo, obbligo di lavorare piano, ossidazione, nitrurazione e decarburazione, quindi indebolimento del ferro. Pertanto oggi non avrebbe senso il suo impiego, dal momento che esistono e. rivestiti. Le principali funzioni del rivestimento sono le seguenti: 1) funzione elettrica: si ha una immediata accensione dell'arco in quanto il rivestimento contiene silicati di sodio e fosforo; 2) funzione protettiva: durante la fusione il rivestimento libera fumi e gas inerti che proteggono il defluire delle gocce di metallo; 3) funzione fisica: la scoria protettiva comprime il bagno di fusione, facendo assumere al cordone un aspetto liscio ed aumentando la tensione superficiale del metallo fuso; 4) funzione depurante: la scoria reagisce con l'impurezza contenuta nel bagno trasformandola in sali di calcio che vengono in superficie; 5) funzione chimica: la presenza di ferro-leghe in polvere sul rivestimento, quando sia richiesto, può arricchire il bagno di fusione omogeneizzando il cordone di saldatura con i lembi. Tipi di rivestimenti: ossidante, acido, rutile, basico, cellulosico.