Inquinamento elettromagnetico. Si distingue in
e. in bassa
frequenza (ELF) prodotto dai tralicci di elettrodotti e in
e. in alta
frequenza prodotto da antenne, telefonini, radar e ripetitori. In Italia nel
2000 erano presenti 60.000 antenne per la trasmissione di programmi
radiotelevisivi e 10.000 stazioni base per la telefonia cellulare. Un disegno di
legge del 1999 stabiliva il livello di attenzione in 0,5 μtesla, mentre il
decreto Ronchi del 1998 fissava in 0,2 μtesla il limite di qualità
per i nuovi centri e per le aree dedicate all'infanzia. La ricerca commissionata
dal governo inglese all'epidemiologo R. Doll (2000) ha rilevato la possibile
esistenza del legame fra tralicci dell'alta tensione e leucemia infantile; si
tratta comunque di un aumento di poche unità non attribuibile con
certezza all'
e. In Italia sono 200.000 gli abitanti sottoposti a livelli
di elettrosmog superiori ai 0,5 μtesla. L'Agenzia internazionale per le
ricerche sul cancro ha individuato 78 cause certe di tumore (radon,
l'aflatossina, una muffa che cresce nei vegetali, il benzene, l'amianto, gli
estrogeni, virus, polveri del legno, fumo, cloruro di vinile ecc.), mentre altre
63 sono possibili (per esempio il diesel delle auto), ma fra queste ultime non
sono presenti le onde elettromagnetiche.