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Eilàt.

(o Ēlàth). Città (30.000 ab.) israeliana che sorge nel golfo di Aqaba (Mar Rosso). Si trova sull'estremo lembo meridionale del deserto del Negev. Solo dal 1956, dopo l'ampliamento del porto, E. è in grado di far fronte al grande traffico di petroliere che, prima dello scoppio dell'ultimo conflitto arabo-israeliano, si aggirava sul milione di tonnellate. In tempo di pace, è un importante centro politico-economico della regione. Il suo entroterra rappresenta una comoda via di comunicazione tra il Mediterraneo e il Mar Rosso. Un importante oleodotto unisce E. alle raffinerie di petrolio di Caifa. Da E. vengono esportati rame e fosfati del Negev; il rame proviene dalle miniere di Timna. In questi ultimi anni il turismo sta diventando un'importante risorsa economica. ● St. - Fin dall'antichità, E. fu oggetto di cupidigia da parte dei Nabatei, dei Romani, degli Arabi, dei Bizantini ed anche dei Crociati che a turno l'occuparono. Furono proprio i Crociati che la misero a ferro e a fuoco, distruggendola. Solo nel 1914 venne occupata dagli Inglesi che ne fecero una postazione militare sotto il nome di Umm Rasbrash. Nel 1949 entrò a far parte dello Stato di Israele e riprese il suo vecchio nome. Il blocco del golfo di Aqaba da parte degli Arabi, nel 1967, determinò la crisi che sfociò nella guerra dei Sei giorni.