Settore produttivo che costituisce l'industria del libro. Tale settore ha
assunto dimensioni industriali a partire dal 1950, allorché il concetto
di cultura ha progressivamente cessato di essere privilegio di pochi, per
diventare fenomeno popolare. Alle più vecchie case editrici già
note (Mondadori, Laterza, Rizzoli, Bompiani, Sansoni, Cappelli, Zanichelli,
Vallecchi), si sono aggiunte altre di più recente attività
(Einaudi, Garzanti, Longanesi). Il volume della produzione negli ultimi anni
è progressivamente aumentato, ma, pur in espansione, l'Italia rimane al
di sotto della media degli altri Paesi europei. Hanno contribuito all'espansione
dell'
e. alcune iniziative economiche, e la diffusione dei
book-club, i club del libro, che vendono per corrispondenza (Club degli
Editori di Mondadori, il Club dei lettori di Rizzoli, l'Euroclub della casa
tedesca Bertelsmann, che vanta 10 milioni di soci in tutto il mondo). La crisi
economica degli anni Settanta non ha risparmiato questo settore, che accusa
gravemente l'aumento dei costi di produzione dovuto all'aumento dei prezzi della
carta; molte imprese specialmente quelle piccole sono state costrette a chiudere
(nel 1979 le case editrici erano circa 1500 di cui solo una decina di grosse
dimensioni), e così molte testate locali. La legge 6.6.1975, n. 172 non
ha contribuito a sanare tale situazione, in quanto si è posta, nei
confronti del problema, con un atteggiamento di tipo assistenziale. Altro
fenomeno negativo è stato quello della concentrazione delle testate,
ovvero l'assorbimento di molti giornali nelle mani di poche case editrici. Negli
anni Ottanta il gruppo Rizzoli, l'Einaudi ed altre case editrici hanno
incontrato gravi difficoltà economiche, ma dal 1984 si è
verificata una buona ripresa del mercato dovuta anche alle nuove leggi varate
dallo stato a favore dell'editoria. L'aumento delle vendite ha riguardato
soprattutto i libri per ragazzi, le biografie e i classici del Novecento.
Discreta espansione hanno ottenuto anche le riviste e i libri di argomento
sportivo, mentre un calo si è registrato nella vendita dei libri di
cultura, di poesia e dei tascabili.