Med. - Malattia parassitaria causata dalla localizzazione in organi o tessuti
della larva di tenia echinococco (V.), in seguito
all'ingestione di cibi infettati da uova di
Echinococcus. La larva,
annidatasi nell'organo, provoca la formazione di una cisti idatidea che tende ad
aumentare gradualmente di volume, comprimendo i tessuti circostanti. L'organo
più frequentemente colpito è il fegato, ma possono essere
interessati anche polmoni, milza, reni, cervello, cuore. La diagnosi si avvale
di ricerche di laboratorio e dei raggi röntgen. L'esito della
e.
consiste nel riassorbimento spontaneo della cisti in seguito alla morte del
parassita, oppure nella sua rottura, con conseguente versamento del liquido
contenutovi, che può talvolta essere espulso con le urine o con il
vomito. La terapia è essenzialmente chirurgica e consiste nella rimozione
della cisti oppure nella sua incisione, al fine di uccidere i parassiti.