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Ebràico.

Relativo agli Ebrei. ● Lett. e Ling. - La lingua e. appartiene al ceppo semitico e forma, assieme con la lingua aramaica, il ramo occidentale del gruppo settentrionale delle lingue semitiche. Tra l'e. e l'aramaico (che fu, tra l'altro, la lingua nella quale predicò Gesù) i rapporti furono sempre molto stretti. Alcune parti della Bibbia furono redatte nel cosiddetto aramaico-biblico. Come lingua parlata l'e. venne soppiantato dall'aramaico verso il II sec. a.C. Sopravvisse come lingua letteraria e religiosa. L'alfabeto e. comprende ventidue segni corrispondenti ad altrettante consonanti. Come lingua letteraria l'e. non ha subìto notevoli mutazioni nel corso dei secoli. La letteratura e. può essere suddivisa in alcuni periodi distinti fra loro. ║ Il periodo biblico trova le sue testimonianze nel libro sacro del popolo ebreo. In esso si trovano esempi di poesia epica, di poesia lirica, di narrazioni storiche che, attraverso le innumerevoli traduzioni in tutte le lingue del mondo, ha esercitato una tangibile influenza attraverso i secoli. ║ Il periodo ellenistico e talmudico comprende le opere dei cosiddetti Apocrifi palestinesi delle quali fa parte una serie di libri di cui sono andati perduti gli originali e. a causa dell'intransigenza dei teologi tradizionali. Di questo gruppo di testi fanno parte il primo libro dei Maccabei, i Salmi e le Odi di Salomone, la storia della Casta Susanna e numerose Apocalissi. La letteratura di tradizione e. e di lingua greca trovò la sua opera più significativa nella versione della Bibbia detta dei Settanta, iniziata ad Alessandria verso il III sec. a.C. e terminata prima del 132 a.C. Il rappresentante più importante di questa letteratura fu Filone d'Alessandria (m. dopo il 41 d.C.) nel cui pensiero si conciliarono la teologia e. e la filosofia greca di derivazione platonica. Ricordiamo inoltre lo storico Flavio Giuseppe (m. verso il 100 d.C.) che nella sua Guerra giudaica narrò le vicende della distruzione di Gerusalemme da parte delle truppe romane. Successivamente, dopo la definitiva conquista romana della Palestina ed il crollo dello Stato e., sorse nell'esilio babilonese una serie di scuole e di accademie di teologia che si proponevano di difendere l'eredità del passato. Si venne in questo modo formando la cosiddetta Mishna o testo della legge orale e il Talmud, nelle due versioni palestinese e babilonese. Il Talmud, diviso nei settori etico-religioso e giuridico, fu opera di due studiosi, Akiba ben Joseph e Ismael ben Elisa, giustiziati sotto l'imperatore Adriano. La redazione definitiva della Mishna venne conclusa attorno al 220 ad opera di Giuda il Santo. Il Talmud, monumentale commentario ad ogni versetto della Bibbia, è fondamentale per la conoscenza della mentalità e. antica. ║ Nel periodo medioevale e rabbinico la cultura e. iniziò a diffondersi in Africa settentrionale sulle orme della conquista araba. Tappe di questa diffusione furono le fondazioni delle accademie rabbiniche che sorsero al Cairo, a Qairawan in Tunisia e, quando gli Arabi iniziarono l'invasione della Spagna, a Cordova. Successivamente molte altre accademie vennero fondate in Francia, Italia e Germania. Tuttavia fu in Spagna che la cultura e. ebbe modo di espandersi con maggiore libertà, grazie alla particolare tolleranza delle autorità arabe. La figura più importante è quella di Salomone ibn Gabirol (1021-1058), poeta, filosofo neoplatonico e teologo. Di lui ricordiamo il trattato La fontana della vita nel quale esponeva la tesi dell'universalità della materia. Altri autori importanti furono Abramo ibn Daud (1110-1180) che tentò di fondere la teologia giudaica con la filosofia aristotelica, Giuda Halévy (1085-1140), Mosè ben Maimum (1135-1204), autore di commentari al Talmud e di un tentativo di conciliare la Bibbia con la filosofia di Aristotele. Nel XIII sec. la letteratura ebraica fiorì principalmente in Germania e Francia. è di questo secolo il Libro dello splendore redatto in lingua caldea e che rappresenta la summa delle dottrine della cabala. Nel XIV sec. ebbe inizio un periodo di decadenza dovuto alle persecuzioni di cui erano fatti oggetto gli Ebrei in tutti i Paesi europei. Gli autori più significativi di questo periodo di crisi, protrattosi sino al 1700, furono Isacco Abarbanel (1437-1508), lo storiografo Joseph ha-Cohen e il filosofo Baruch Spinoza (1632-1677). ║ Nel periodo moderno la creazione artistica passò in secondo piano rispetto agli interessi religiosi, politici e sociali che coinvolsero gli intellettuali ebrei. In secondo luogo, in molti Paesi europei gli scrittori e. preferirono esprimersi nella lingua del paese di appartenenza per poter essere compresi da un pubblico più vasto. Il più importante di questi autori fu l'ebreo tedesco Mosé Mendelssohn (1729-1786), rinnovatore dello spirito ebraico. Anche il padre del movimento sionista, Theodor Herzl (1860-1904) scrisse in tedesco. Similmente, quasi tutti gli autori dell'Europa occidentale preferirono esprimersi nella lingua dei loro Paesi. Nei Paesi dell'Europa orientale, invece, la lingua neo-e. mantenne il sopravvento rispetto alle lingue slave. Tra gli autori ricordiamo il filosofo Nahman Krochmal (1785-1840), il poeta russo Iehuda I eib Gordon (1831-1892), lo scrittore Salom Abramovic (1835-1917) e il poeta Isaak-Leib Perets (1851-1915). Tutti questi autori scrissero sia in e. sia in jiddisch. La tradizione linguistica e. venne mantenuta ferma particolarmente dai poeti tra quali ricordiamo Naphtali Herz Imber (1856-1931). Tra gli esponenti sionisti particolarmente significativi ricordiamo il russo Aser Ginzberg (1856-1927), il poeta Khaim Nahman Bialik (1873-1934), Mosè Smilanski (1874-1950) e Iakob Steinberg (1886-1947). ● Arte - Per molto tempo è stata opinione comune fra gli studiosi che il divieto biblico di riprodurre l'immagine di ogni creatura vivente avesse in ogni senso bloccato lo sviluppo dell'arte e. Tuttavia gli ultimi ritrovamenti archeologici in Palestina hanno dimostrato la disponibilità verso un'arte figurativa in cui era presente una notevole sensibilità estetica. La prima testimonianza dell'arte e. ci è data dalle incerte tracce del primo tempio costruito a Gerusalemme da Salomone. I frammenti che ci restano di quell'epoca dimostrano le influenze dell'arte cananea e della contemporanea arte persiana. Nel periodo ellenistico l'arte e. conobbe un notevole sviluppo testimoniato da numerosi autori contemporanei. Gerusalemme venne abbellita con diversi monumenti tra i quali ricordiamo la cosiddetta Tomba dei re. Successivamente, nel corso del regno di Erode, vennero edificati numerosi palazzi a Cesarea, Samaria e Massada. La principale caratteristica delle costruzioni di questo periodo è la grandiosità degli impianti testimoniata dalla mole dei ruderi che sono stati ritrovati. Nei primi secoli dell'era cristiana queste caratteristiche di grandiosità vennero gradatamente meno anche a causa della perdita delle libertà politiche da parte degli Ebrei. Fu in questo periodo che ebbe origine l'edificio più caratteristico della tradizione ebraica: la sinagoga. La sua origine deriva probabilmente dalle costruzioni del periodo della cattività babilonese delle quali conserverà le caratteristiche di luogo di preghiera comune. Contrariamente ai templi greci e romani, le sinagoghe erano costruite in modo tale da poter ospitare un grande numero di fedeli assieme al sacerdote deputato alla funzione. Le caratteristiche importanti degli edifici erano costituite dal tetto sostenuto da due file di colonne che la dividevano in navate. La maggior parte delle finestre erano collocate sulla facciata ed erano rivolte in direzione di Gerusalemme. L'esterno era adornato da sculture, mentre gli interni si presentavano sostanzialmente spogli. Oltre che dal punto di vista architettonico, le sinagoghe sono degne di interesse anche per le ricche decorazioni a mosaico e per i pavimenti. Per un lungo periodo la costruzione delle sinagoghe e la decorazione dei libri furono le uniche attività cui poterono dedicarsi gli Ebrei dopo il trionfo della religione cristiana e dopo la conquista araba della parte meridionale del bacino del Mediterraneo. Malgrado le notevoli limitazioni loro imposte, gli architetti e. riuscirono a impostare uno schema originale per la costruzione delle sinagoghe. L'aula venne fissata in una pianta bifocale. Nel primo centro era situata la pedana sulla quale prendeva posto il sacerdote nel corso della funzione; nel secondo era situata l'Arca santa sempre rivolta in direzione di Gerusalemme. Le migliori sinagoghe medioevali vennero costruite in Spagna, mentre nel corso del Rinascimento fu in Italia che gli architetti e. diedero i migliori esempi della loro arte. L'arte e. della decorazione dei codici è stata riscoperta solamente di recente e fatta oggetto di studi accurati. Accanto alla miniatura vera e propria gli Ebrei coltivarono anche un'arte decorativa che si fondava sull'uso delle parole del testo per formare complicati motivi ornamentali. Uno dei più importanti codici di questo genere è la Bibbia in sette volumi conservata nella biblioteca Berio di Genova e risalente al 1438. L'arte della decorazione dei libri non cessò con l'avvento della stampa. Sorsero infatti molte stamperie e. tra le quali ricordiamo quella italiana del Soncino.