Sigla di
Euskadi Ta Askatasuna (Patria basca e libertà).
Organizzazione politico-militare, separatista, della regione basca; costituitasi
all'inizio degli anni Cinquanta, come corrente estremista del vecchio Partito
nazionalista basco se ne distaccò nel 1959. Costituitasi in formazione
politica autonoma, orientò la propria attività politica
clandestina, nel senso della lotta armata, sulla base di un programma
rivendicante l'indipendenza di tutte le province basche, cioè non solo
delle quattro province spagnole, ma anche delle tre francesi. Una vera e propria
formazione militare (ETAV) si costituì ufficialmente in occasione del
quinto congresso dell'
ETA nel 1967. Ne seguì l'adesione al FRAP
(Fronte rivoluzionario antifascista e patriottico), costituito dai gruppi
più estremisti spagnoli, decisi a percorrere con maggiore risolutezza la
strada della lotta armata contro il regime franchista, non senza riscuotere
consensi, anche da parte dell'opinione pubblica democratica, costretta a
svolgere attività politica illegale. Le azioni terroristiche culminarono
nel dicembre 1973 nell'assasinio dell'ammiraglio L. Carrero Blanco, braccio
destro di Franco dal 1967 e da poco nominato capo del governo, fatto saltare in
aria sulla sua auto nel centro di Madrid. Nonostante il susseguirsi degli
attentati e la morte di altri uomini politici oltre che di ufficiali e agenti
della Guardia Civile, le azioni del braccio armato dell'
ETA continuarono
a riscuotere consensi nell'opinione pubblica di sinistra, trovando
giustificazione nel regime dittatoriale spagnolo. Proteste, da parte degli
ambienti democratici internazionali, si levarono nel settembre 1975, in seguito
alla condanna a morte e all'esecuzione di cinque oppositori, tra cui due
rappresentanti dell'
ETA. Il processo di evoluzione politica, avviatosi in
Spagna dopo la morte del generale Franco nel novembre 1975, e la svolta in senso
democratico operata nel luglio-dicembre dell'anno successivo, provocarono una
spaccatura anche nell'
ETA, tra l'ala più propriamente politica e
quella politico-militarista. L'emarginazione di quest'ultima dagli stessi
autonomisti baschi e la crescente difficoltà di disporre di basi
d'appoggio al di qua e al di là della frontiera franco-spagnola, non
comportò l'esaurimento della lotta armata, ma una sua accentuazione in
senso terroristico, avente come bersaglio soprattutto i massimi rappresentanti
delle forze armate (otto generali uccisi tra il 1977 e il 1982), determinando
una collaborazione di fatto tra gli estremisti dell'
ETA e gli estremisti
di destra organizzatori degli "squadroni della morte" antibaschi, così da
offrire agli ambienti militari spagnoli, nostalgici del Franchismo, l'alibi di
una nuova sterzata autoritaria. Pur essendo stata respinta dalle autorità
di Madrid la proposta del governo autonomo della regione basca di farsi carico
della lotta al terrorismo, il processo di isolamento politico dell'
ETA
andò sempre più accentuandosi, soprattutto dopo il fallito colpo
di stato militare di 23.2.1981. L'affermazione del PSOE, il Partito socialista
di F. Gonzales, nelle elezioni politiche del 28.10.1982, accrebbe ulteriormente
l'isolamento dell'
ETA avendo una parte dell'elettorato basco ritirato il
proprio consenso a
Hérri Batasuna, la formazione politica
portavoce dell'
ETA e presentatrice di un programma in cui erano fissati
quattro punti-base di un eventuale negoziato: riconoscimento del diritto
all'autodeterminazione del popolo basco; integrazione della Navarra nella
comunità autonoma basca; amnistia generale; ritiro delle forze di ordine
pubblico dalle province basche. Nonostante la volontà di stringere i
tempi per l'avvio di un negoziato, il potere contrattuale dell'
ETA,
risultava ulteriormente diminuito dopo la consultazione elettorale, avendo
Hérri Batasuna perduto l'unico seggio che deteneva al Senato e
ridotta la propria rappresentanza nel parlamento di Madrid da 3 a 2 deputati.
Nelle elezioni regionali del 1984 il movimento rimaneva politicamente isolato.
Nel frattempo le polizie spagnola e francese riuscivano ad indebolire
l'organizzazione clandestina. Inoltre il governo francese trasferiva fuori
dall'Europa alcuni rifugiati baschi spagnoli e ne restituiva altri alla Spagna.
Verso la fine del 1984, dopo un altro tentativo fallito di avvicinamento da
parte del governo spagnolo, riprendevano le azioni terroristiche. Nel 1989, dopo
il fallimento dei colloqui fra le autorità spagnola e l'organizzazione
basca, anche l'Algeria decretava l'espulsione dei dirigenti dell'
ETA ivi
esiliati.