(detto
Lula). Nato in una città povera del Nord-Est del Brasile, si trasferì
ancora bambino con la famiglia a San Paolo. Conseguito il diploma di scuola superiore,
dal 1964 ricoprì diversi importanti ruoli all'interno del sindacato, alle cui
attività la dittatura brasiliana si oppose con forza. Eletto primo segretario
della direzione del sindacato dei metallurgici di Sao Bernardo do Campo e Diadema
(1972), ne divenne presidente nel 1975 e nel 1978 organizzò il primo sciopero generale
della categoria dopo 10 anni. La dura reazione delle autorità e della polizia spinse
d.S. a creare, nel 1980, il Partito dei lavoratori (PT), al quale aderirono
sindacalisti, intellettuali, leader del mondo contadino, religioso e sociale. Nel 1986
"Lula" fu eletto deputato al Congresso brasiliano; si candidò, senza successo, alle
elezioni presidenziali del 1989, del 1994 e del 1998. Nel 2002, dopo aver vinto il
ballottaggio contro il candidato di centro José Serra, fu nominato presidente
del Brasile. La sua vittoria venne salutata da imponenti manifestazioni di piazza.
Tra i punti del suo programma vi erano: la lotta alla fame e alla corruzione, la creazione di
posti di lavoro, la lotta alla criminalità, la riforma agraria e l’alfabetizzazione della popolazione. Sul piano
internazionale, fu tra i principali sostenitori della nascita (dicembre 2004) della
Comunità sudamericana delle Nazioni (CSN). Nell'estate del 2005
d.S. si scusò pubblicamente
in televisione per l'operato di alcuni esponenti del PT al Governo, rimasti coinvolti in gravi episodi
di corruzione. Nonostante il danno di immagine che ne seguì, nell'ottobre 2006 "Lula" fu riconfermato
presidente della Repubblica con oltre il 60% dei voti al ballottaggio (n. Caetés, Pernambuco 1945).