Quantità determinata di una sostanza, considerata in se stessa o rispetto
ad altri ingredienti che formano un composto o una miscela. ● Farm. -
Quantità di un medicamento o veleno necessaria per conseguire, con la sua
somministrazione, un determinato effetto farmacologico. ● Med. - In
terapia, in riferimento all'entità degli effetti farmacologici, s'intende
per
d. minima la più piccola quantità di farmaco capace di
produrre un'azione terapeutica; per
d. massima la più grande
quantità dello stesso, somministrabile senza produrre fenomeni
d'intossicazione. Intermedia tra queste due è la
d. media o
terapeutica. ║
D. tossica e
d. mortale: sono quelle
che producono, rispettivamente, i primi sintomi di avvelenamento e la morte.
║ In radioterapia: la quantità di radiazione roentgen o tau emessa
dalla sorgente radiante; quella assorbita dai tessuti e che vi provoca effetti
biologici o curativi. Per gli effetti biologici si considerano altri tipi di
d.: una
d. incidente, cioè, quella che giunge al corpo
irradiato attraversando l'aria; una
d. aggiunta, costituita dalle
radiazioni emanate dal corpo irradiato e che si somma alla precedente, dando
luogo alla
d. efficace. L'intera quantità di energia assorbita dal
corpo irradiato si dice
d. volume. ║
D. carcinoma: è
quella capace di distruggere completamente un tumore maligno.