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Dìodo.

Elettrotecn. - Dispositivo usato per controllare il flusso di corrente in un circuito. È costituito da due elettrodi, detti anodo e catodo, nei quali la corrente passa facilmente in caso di polarizzazione diretta (cioè quando l'anodo è positivo rispetto al catodo); nel caso di polarizzazione inversa essa incontra una resistenza elevata (ma non infinita). I primi d. realizzati erano formati da tubi a vuoto, detti valvole termoioniche perché in grado di interrompere il flusso di corrente mediante l'emissione elettronica di un filamento riscaldato. I d. trovano numerose applicazioni sia in elettrotecnica che in elettronica, diverse a seconda delle loro caratteristiche. ║ D. raddrizzatori: costituiti da tubi elettronici (a vuoto o a gas) o da materiale semiconduttore, sono usati frequentemente come elementi di circuito in numerose applicazioni in campo elettronico. Il materiale semiconduttore generalmente usato è silicio, che permette di lavorare correnti fino a 100 A. ║ D. Zener: simili ai precedenti, sono usati nelle zone di rottura per tensione inversa come stabilizzatori di tensioni continue o generatori di tensioni di riferimento. ║ D. tunnel o di Esaki: costituito da semiconduttori, è basato sull'effetto tunnel (V. TUNNEL, EFFETTO). Viene impiegato negli elaboratori elettronici e in dispositivi per la generazione di frequenze elevate. ║ Fra gli altri numerosi tipi di d. si ricordano il d. controllato al silicio, il d. a elettroni caldi, il d. emettitore di luce (LED), il fotodiodo.