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Dìdime.

(o Dìdima). Località archeologica della Caria, presso Mileto, famosa per il tempio e l'oracolo di Apollo Filesio, detto Didimeo. La famiglia sacerdotale dei Branchidi attese al culto del dio sino al 494 a.C., anno in cui il tempio fu distrutto dai Persiani. Il culto rifiorì nel IV sec. a.C. e sul luogo del tempio arcaico del VI sec. a.C. si procedette alla ricostruzione di un tempio nuovo, i cui architetti furono Peonio di Efeso e Dafni di Mileto. Il tempio, fra i più vasti dell'antichità, era un diptero di stile ionico, decastilo, con un profondo pronao colonnato e un ampio vestibolo. Da questo, attraverso una porta e una scalinata, si scendeva alla cella del dio, costituita da un cortile aperto che racchiudeva la fonte sacra da cui era originato il culto. Nella parte posteriore della cella sorgeva un sacello tetrastilo con la statua bronzea di Apollo Filesio, opera di Canaco. Qui venivano pronunciati gli oracoli ed era custodito l'onfalo e l'alloro sacro al dio. Due scale, coperte a volta e fiancheggianti il vestibolo, permettevano ai fedeli, cui non era concesso di percorrere il passaggio centrale, di raggiungere il cortile. Molte opere d'arte e oggetti ritrovati in questo sito sono oggi custoditi a Londra, al British Museum.